Giorno delle Vittime della giustizia: le toghe dicono no, il Pd si astiene. La figlia di Tortora: “Fate pena”

12 Dic 2024 18:49 - di Marta Lima

E’ polemica sulla legge che dovrebbe istituire la ‘giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari‘ da celebrare il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora. Dopo il no dell’Associazione Nazionale Magistrati, il provvedimento è in discussione alla Camera dei deputati in commissione Giustizia, dove però i partiti faticano a dare il via libera. Tanto che, all’unanimità, l’Ufficio di presidenza della commissione ha chiesto (e ottenuto) di posticipare l’approdo in aula del testo fissato in origine per il prossimo lunedì, 16 dicembre.

Lo sdegno di Gaia Tortora per l’astensione del Pd

A far ‘traslocare’ la discussione sui social è stata però Gaia Tortora, la figlia di Ento Tortora, che su Twitter ha postato la foto di un resoconto del dibattito sulla legge commentando: “Il Pd. Si è astenuto. E vi prego di leggere la “motivazione” sul caso Tortora. Fate pietà, davvero. E aggiungo che la sottoscritta ha chiesto appositamente che fosse una data simbolo sì, ma senza il nome. Affinché sia ciò che penso. Per tutti. Bene comune. Senza nomi”.

La controversa scelta della data

A stretto giro è arrivato il chiarimento del capogruppo di Italia viva alla Camera Davide Faraone, primo firmatario della proposta di legge: “Confermo che Gaia Tortora ci ha chiesto espressamente che la giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari fosse una data simbolo, ma senza il nome di Enzo Tortora. Affinché fosse un bene comune, senza nomi. Così abbiamo modificato la nostra proposta originaria mantenendo il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora, senza nominare la giornata”.

“Tutto ci saremmo aspettati tranne la mancata condivisione di tutte le forze presenti in Parlamento della nostra proposta di legge e mai ci saremmo aspettati un presa di distanza dal presidente dell’associazione nazionale magistrati, con la motivazione che così si crea sfiducia nelle istituzioni – ha aggiunto Faraone- . Evidentemente, per Santalucia le circa trentamila persone che negli ultimi 30 anni sono finite da innocenti nelle carceri italiane, quelle no, non generano sfiducia. Né tantomeno costituiscono un’intollerabile ingiustizia. Al contrario del presidente dell’Anm, noi pensiamo che l’istituzione di una Giornata delle vittime da celebrare il 17 giugno, giorno in cui Enzo Tortora finì in cella, sia utile e necessaria a ricordare un fenomeno troppo diffuso. Oltre alla giornata serve una riforma. Il più presto possibile”.

La reazione social del Pd

La presa di posizione della Tortora ha suscitato la reazione social di alcuni esponenti del Pd. “Sono certa che le parole di Gaia Tortora non saranno vane e aiuteranno il Gruppo del Pd alla Camera a fare una discussione seria per fare tutti insieme un passo in avanti”, ha scritto su Twitter la deputata dem Marianna Madia. “La memoria di Enzo Tortora, e delle altre vittime di errori giudiziari, merita rispetto non tentennamenti. Spero che il mio partito possa discutere della proposta e riveda l’astensione“, ha fatto eco la deputata dem Lia Quartapelle.

“Quando parla Gaia Tortora bisogna solo prendere nota. Con rispetto e senso delle cose. Sono sicuro che sul tema della giornata di ricordo di chi è stato ingiustamente messo in croce si possa fare un passo avanti giusto e doveroso. Nell’interesse di tutti”, ha sottolineato sempre su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi.

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