Il governo Barnier cade dopo 72 giorni: sconfessato Macron, che annuncia un discorso alla Francia

4 Dic 2024 21:09 - di Laura Ferrari

È durato meno di un gatto in tangenziale il governo del primo ministro Michel Barnier, fortemente voluto dal presidente Macron: il Parlamento francese con 331 voti, ben oltre la soglia della maggioranza assoluta richiesta, ha sfiduciato il premier in carica dal 22 settembre, esattamente da 72 giorni. Ora, in osservanza dell’articolo 50 della Costituzione, Barnier risulta automaticamente dimesso e dovrà rimettere il mandato al presidente della Repubblica.

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La proposta di sfiducia è stata presentata dal Nuovo Fronte popolare, l’alleanza di partiti di sinistra nata a giugno, quando Macron sciolse le Camere e annunciò elezioni anticipate e approvata coi voti determinanti della destra di Marine Le Pen. Era dal 1962, col governo di Georges Pompidou, che in Francia non cadeva il governo.  Il presidente Emmanuel Macron, appena rientrato da una visita in Arabia Saudita, intende nominare il successore entro poche ore. L’Eliseo ha fatto sapere che Macron farà un discorso alla nazione giovedì 5 dicembre alle 20.

Intervistata da Tf1 pochi minuti dopo l’annuncio dell’approvazione della mozione di sfiducia che ha fatto cadere il governo di Michel Barnier, Marine Le Pen giustifica il suo voto con “la scelta di proteggere i francesi”. Secondo quanto riporta il sito di Le Figaro, la storica leader del partito di estrema destra Rn, ha aggiunto che “non vi erano altre soluzioni che questa”. “Michel Barnier non ha ascoltato le opposizioni quando ha costruito la sua legge di bilancio”, ha detto ancora. Il presidente Emmanuel Macron, appena rientrato da una visita in Arabia Saudita, intende nominare il successore entro poche ore.

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La mozione di sfiducia ha fatto il pieno dei voti del Nuovo Fronte Popolare di sinistra, che l’aveva proposta, e del Rassemblement National di Le Pen insieme ai deputati dell’ex Républicains Eric Ciotti, che l’hanno firmata con loro.

La mozione è passata con 331 voti favore, la maggioranza era fissata a 289. L’annuncio è stato dato in Assemblée Nationale dalla presidente dei deputati Yael Braun-Pivet. Mathilde Panot, capogruppo de La France Insoumise, ha preso immediatamente la parola davanti alle telecamere, affermando che “Macron se ne deve andare” e che il partito di Jean-Luc Mélenchon è pronto ad “andare al potere con un programma di rottura” con il passato.

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