Intesa Ue-America Latina, von der Leyen: “Giornata storica”. Ma l’Italia non ci sta: penalizza gli agricoltori
Von der Leyen da Montevideo parla di “giornata storica” per la conclusione dei negoziati politici che si trascinavano da 25 anni sull’accordo Ue-Mercosur. Ma sulla complessa operazione non c’è unanimità tra i 27 Paesi dell’Unione. L’intesa commerciale con i paesi latinoamericani, Argentina, Brasile, Uruguay, Bolivia e Paraguay, sostenuta fortemente da Germania e Spagna vede la contrarietà di Francia (Macrono lo ha definito ‘inaccettabile”), Polonia e molte criticità da parte dell’Italia. Per Palazzo Chigi, infatti, pur riconoscendo le relazioni con i paesi del Sudamerica una priorità per l’Europa, occorrono maggiori garanzie e condizioni diverse per sottoscrivere l’attuale testo dell’accordo.
Ue-Mercosur, accordo fatto. Von der Leyen esulta
La presidente della commissione Ue durante un punto stampa definisce l’intesa ” una pietra miliare davvero storica”. “Il legame tra l’Europa e i Paesi del Mercosur – aggiunge – è davvero uno dei più forti nel mondo. Stiamo inviando un messaggio anche alla nostra gente e alle aziende nelle nostre regioni. Significa più posti di lavoro, più scelta e prezzi migliori per l’Unione europea e per il Mercosur”, aggiunge von der Leyen blindando l’intesa come “uno dei più grandi partenariati commerciali che il mondo abbia mai visto”. “Sessantamila aziende esportano oggi nel Mercosur, 30mila delle quali sono piccole e medie imprese: beneficiano di tariffe ridotte, procedure doganali più semplici e accesso preferenziale ad alcune materie prime critiche”.
Il sì di Germania e Spagna: intesa storica
La Germania, da sempre a favore dell’accordo Ue-Mercosur, saluta con soddisfazione l’intesa politica raggiunta oggi a Montevideo. “Dopo oltre 20 anni di negoziati, i Paesi del Mercosur e l’Ue hanno raggiunto un accordo politico”, scrive su X il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Identica la linea di Madrid. “Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha parlato di “accordo storico senza precedenti” che crea “un ponte economico tra Europa e America Latina”.
Il governo Meloni: non ci sono le condizioni per la firma
La posizione italiana è molto diversa e articolata. Nessun sì al diktat di von der Leyen se c’è il sospetto di un’intesa squilibrata. “Il governo italiano ritiene che non vi siano le condizioni per sottoscrivere l’attuale testo dell’accordo tra Ue e Mercosur. E che la firma possa avvenire solo a condizione di adeguate tutele e compensazioni in caso di squilibri per il settore agricolo”, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi. “In primo luogo, va garantito che le norme europee sui controlli veterinari e fitosanitari siano pienamente rispettate. E che i prodotti che entrano nel mercato interno rispettino pienamente i nostri standard di protezione dei consumatori e controlli di qualità. Serve poi un fermo impegno della Commissione a monitorare costantemente il rischio di perturbazioni del mercato. L’eventuale via libera italiano alla firma dell’accordo da parte dell’Unione Europea – concludono le fonti – resta pertanto condizionato alla previsione di misure concrete ed efficaci per tenere in conto le preoccupazioni del settore agricolo europeo”. Per gli agricoltori italiani, ma non solo, l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e il Mercosur, così com’è, non va.
Fidanza: accordo squilibrato e penalizzante per l’agricoltura
A spiegare le motivazioni italiane è il capodelegazione di FdI a Strasburgo, Carlo Fidanza. “Al momento non ci sono le condizioni per un nostro via libera all’Accordo Ue-Mercosur, che riteniamo ancora eccessivamente squilibrato e penalizzante per l’agricoltura europea”, dice definendo “troppo blandi gli impegni della Commissione a intervenire con adeguate compensazioni a favore dei produttori europei, nel caso di perturbazioni di mercato. Tutti vogliamo relazioni più proficue con l’America Latina ma questo non deve avvenire ancora una volta a danno del settore agricolo, già vessato da troppi anni di scelte europee suicide”.
Il testo dovrà essere votato dal Parlamento Ue
L’operazione non è ancora conclusa. Il testo dell’intesa, pubblicato sul sito web della Commissione, dovrà essere verificato da giuristi-linguisti e tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’Ue. Una volta conclusi questi passaggi, che per un alto funzionario Ue prenderanno “diversi mesi”, la Commissione trasmetterà una proposta al Consiglio e al Parlamento per la firma e la conclusione dell’accordo.