La kermesse di FdI, Arianna Meloni: “Politica, cultura e identità: tutto questo è Atreju”
Al Circo Massimo, sotto il cielo terso di un dicembre romano, Atreju 2024 prende forma come un evento unico, dove politica, tradizione e comunità si intrecciano. Già dall’8 dicembre, la storica kermesse di Fratelli d’Italia ha trasformato la Città Eterna in un luogo di dialogo e riflessione. L’accensione dell’albero di Natale e il presepe vivente hanno aperto una settimana che fonde valori identitari e dibattiti strategici, e oggi stiamo si è proprio entrati nel vivo.
Meloni: ” I valori si trasformano in azione ad Atreju”
Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI, ne sintetizza lo spirito: «Politica, cultura e identità: tutto questo è Atreju. Molto più di un evento, ma una comunità in movimento, un luogo dove le idee prendono forma e i valori si trasformano in azione».
Il Mezzogiorno come piattaforma del Mediterraneo
Tra i temi al centro del dibattito pomeridiano emerge il Mezzogiorno, evocato da Carolina Varchi con una visione decisa e ambiziosa: «Nel primo biennio del Governo Meloni abbiamo avviato una serie di interventi mirati a trasformare il paradigma economico del Mezzogiorno, passando da un approccio assistenzialista a una visione industriale e produttiva, capace di generare occupazione e sviluppo». La deputata sottolinea la centralità di progetti strategici come il ponte sullo Stretto di Messina e l’alta velocità ferroviaria, destinati a ridisegnare la mappa infrastrutturale del Sud. «Grazie a queste azioni, il Mezzogiorno si candida a diventare una piattaforma naturale nel Mediterraneo, strategica per lo sviluppo economico e geopolitico del Paese».
Bocchino e il premierato: verso la Terza Repubblica
Tra i momenti più accesi della giornata, la presentazione del libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra”. Bocchino non si limita a difendere il titolo della sua opera, ma guarda avanti e tocca uno dei temi politici più caldi degli ultimi mesi: «Quello del premierato sarà il momento della nascita della Terza Repubblica, la prima è nata con la Costituzione, la seconda con tre leggi elettorali, la terza appunto con l’elezione diretta del premier». Con tono provocatorio, aggiunge: «Paura dell’uomo forte? Veramente lo ha introdotto la sinistra, con l’elezione diretta del presidente della Provincia, poi al Comune e alla Regione. Quando arriviamo noi a proporre la democrazia diretta però siamo fascisti. Fateci scegliere il premier e dopo 5 anni se non funziona lo mandiamo a casa».
Bettini: “Ascoltare anche gli avversari politici non è una perdita di tempo”
Goffredo Bettini, ospite in qualità di ex europarlamentare del Pd, sorprende la platea con una riflessione che spiazza: «Da dirigente della sinistra italiana, ringrazio di essere stato invitato ad Atreju perché ascoltare anche gli avversari politici non è una perdita di tempo, in tanti casi si pongono degli spicchi di verità».
Una comunità che guarda al futuro
Ma Atreju non è solo dibattiti politici. Passeggiando tra gli stand, il visitatore si immerge in un’atmosfera familiare, dove i bambini si divertono sulla pista di pattinaggio, mentre le famiglie degustano cioccolata calda e prodotti locali. È un evento che fonde tradizione e modernità, dove il dialogo politico si intreccia con il calore umano.
Il richiamo internazionale
Atreju si conferma anche una vetrina internazionale, grazie alla partecipazione di figure come Javier Milei, presidente dell’Argentina, e Najib Mikati, premier libanese, che con la loro presenza nei prossimi giorni confermano il peso crescente dell’Italia nel panorama geopolitico. In un momento di transizione globale, la kermesse di Fratelli d’Italia non si limita a guardare all’interno, ma proietta il Paese al centro di un dialogo mediterraneo e globale.