La manovra è legge. Meloni: «Un altro passo in avanti per un’Italia più giusta, forte, competitiva»

28 Dic 2024 14:31 - di Sveva Ferri
manovra approvata

Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge di Bilancio con con 108 sì, 63 no e un astenuto. L’ok alla Camera era arrivato prima della pausa natalizia. La terza manovra del governo Meloni, dunque, è legge. Sull’articolo uno del provvedimento era stata posta la fiducia, che è passata con 112 voti a favore, 67 contrari e un astenuto. «Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva», ha commentato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando che si tratta di «una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere».

Meloni: «Manovra di grande equilibrio: un altro passo per un’Italia più giusta, forte e competitiva»

«Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione – ha proseguito il premier – per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività. Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini».

Taglio delle tasse e sostegno alla famiglia

La manovra ammonta a circa 30 miliardi. La gran parte di questa cifra, circa 17 miliardi, è destinata al taglio delle tasse, rendendo strutturali il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, con un impatto su circa 14,3 milioni di lavoratori, e il passaggio a tre aliquote dell’Irpef. Si tratta di misure volte a sostenere il reddito e il potere d’acquisto delle famiglie, alle quali sono dedicati anche altri importati capitoli di spesa, specie per quanto riguarda quelle in maggiore difficoltà. Si va dalla “Carta per i nuovi nati”, che riconosce 1.000 euro ai genitori con Isee entro i 40mila euro e rafforza il bonus asili nido, al rifinanziamento per il 2025 la carta “Dedicata a te”, fino al fatto che nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico: più numerosi sono i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.

Crescita e occupazione: le misure per le aziende

Grande attenzione è riservata anche alle aziende, in un’ottica di sostegno alla crescita e all’occupazione, a partire dall’Ires premiale al 5% per le imprese che investono e assumono. Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle donne, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si confermano, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese della Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori del digitale e del green. Confermati i fringe benefit per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.

Più fondi per la sanità e provvedimenti per le pensioni

Da segnalare anche, tra le misure a maggior impatto sociale, i provvedimenti a favore della sanità. Per quanto riguarda le prime, la manovra introduce nuove risorse per finanziare il fabbisogno sanitario nazionale standard, aumentate di 1,3 miliardi nel 2025, con una quota destinata ai rinnovi contrattuali 2028-2030. Misure ad hoc, poi, sono state previste per gli stipendi del personale sanitario, tra le quali l’aumento delle indennità di Pronto soccorso e la flat tax al 5% per gli straordinari degli infermieri. Per quanto riguarda le pensioni gli assegni minimi saranno rivalutati nel 2025 del 2,2%. Vengono prorogate le misure di flessibilità in uscita, quota 103, l’Ape sociale e Opzione donna. Inoltre, chi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pari ad almeno tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni con 25 anni di contributi.

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