L’attentato di Magdeburgo è colpa di Musk e della destra: l’ultima sinistra e folle tesi social

23 Dic 2024 14:47 - di Maurizio Ferrini

L’attentato di Magdeburgo del cinquantenne arabo che era stato segnalato più volte dalle autorità saudite all’intelligence tedesca non è colpa dell’insipienza del governo Scholz, ma di Elon Musk, colpevole di ospitare su X troppe posizioni fuori dal coro woke. L’ultimo delirio social monta tra i commentatori di sinistra, non solo quelli esteri. Impressiona come Repubblica, all’indomani dell’attentato abbia etichettato come fan dell’ultradestra il medico saudita, senza fare menzione a un video, che il Secolo è stato tra i pochi a riportare, in cui l’uomo si definisce “persona di sinistra”.

Tutta colpa di Musk, in un delirio complottista che lega l’attentato alle imminenti elezioni e al fatto che AfD sia pubblicamente sostenuto dal patron di Tesla. Eppure, quando gli attentati vengono commessi da soggetti apertamente filo islamici o le stragi, come negli Stati Uniti, vengono commessi da paladini della comunità Lgbtq, nulla rimane in Rete. Le tracce vengono opportunamente omesse od occultate.

La sinistra e bislacca tesi: l’attentato di Magdeburgo è colpa di Musk

Si arriva al paradosso esternato dall’ambasciatore tedesco nel Regno Unito secondo il quale Elon Musk ha delle domande a cui rispondere sul perché la sua azienda, X, non abbia preso provvedimenti dopo l’attività online del sospettato dell’attentato di Magdeburgo. Secondo quanto riportato dalla Bbc, Taleb A ha pubblicato sulla piattaforma post con sentimenti anti-islamici, teorie cospirative e minacce. L’ambasciatore Miguel Berger ha dichiarato all’emittente che il Digital Safety Act dell’Ue impone alle aziende di social media di intervenire, ma ciò non è avvenuto anche se il sospettato “era estremamente attivo e minacciava X”. “La domanda è: ‘X agisce davvero contro queste cose? “Nell’Unione Europea abbiamo un Digital Safety Act che obbliga i social media ad agire… Ciò non è avvenuto”, ha affermato l’ambasciatore tedesco.

Elon Musk ha chiesto le dimissioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz e ha ritwittato diversi account che criticavano ampiamente il governo tedesco in seguito all’attacco. “Penso che Elon Musk, prima di dare consigli indesiderati ai cittadini tedeschi, dovrebbe valutare la responsabilità del suo programma”, ha affermato l’ambasciatore, sottolineando il sostegno di Musk al partito di estrema destra Alternativa per la Germania.

Il governo laburista vuole vietare a Musk di finanziare il partito di Farage

Un sillogismo bizzarro, ma non è la sola contraddizione che spicca in queste ore proprio da Londra.  Il governo del Regno Unito non ha piani immediati di vietare al miliardario statunitense Elon Musk di finanziare il partito Reform Uk di Nigel Farage, ma potrebbe rivedere le norme in futuro. È quanto ha dichiarato all’emittente televisiva “Sky News” Lucy Powell, leader della Camera dei Comuni, figura dell’esecutivo britannico che si occupa dei rapporti con la Camera.

“Non abbiamo piani immediati ma nel nostro manifesto ci siamo impegnati a riformare il sistema elettorale”, ha spiegato. Interrogata sulla possibilita’ che Musk doni fondi a partiti britannici tramite la sua societa’ Tesla, Powell ha insistito sull’intenzione del Labour di introdurre cambiamenti “al modo in cui si tengono le elezioni in questo Paese”. Nel frattempo, Richard Tice, vice leader di Reform, ha dichiarato che sarebbe “felice” di accettare fondi da Musk, mentre Farage ha chiarito: “Musk ci sta dando sostegno politico, ma al momento non abbiamo richiesto o ricevuto offerte di donazioni”.

Inutile dire che finora, in nessuna parte di Europa qualcuno ha pensato di vietare i sovvenzionamenti di George Soros ai partiti di sinistra, incluso +Europa di Emma Bonino e Della Vedova. Sinistre contraddizioni.

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