L’intervento. Tony Effe ringrazi Gualtieri. Col dietrofront sul concerto di Capodanno gli ha fatto un favore
Riceviamo e pubblichiamo
Non amo la censura e confesso che non conoscevo il rapper Tony Effe. Leggendo il testo di una sua canzone l’ho trovata volgare e mediocre.
Io credo che questo signore non pensi le cose che ha scritto ma lo abbia fatto per fare colpo. E c’è riuscito. Lo ha aiutato anche il sindaco di Roma, che prima lo ha invitato al concerto di Capodanno e poi lo ha bannato.
Facendogli un favore.
Alcuni rapper pur di vendere copie scrivono cose insensate. Un po’ come i neomelodici che scrivevano cose (non tutti) sul 41 bis o sui latitanti per farsi pubblicità.
Non mi pare sinceramente che quella di Tony Effe sia una grande arte. Né voglio tornare ai tempi in cui le canzoni (quelle belle) venivano censurate.
Ma penso che sia doveroso riflettere sulla presenza di questo signore al festival di Sanremo.
Che è un evento pubblico.
Personalmente inviterei lo scrittore Cognetti che ha fatto outing sul suo disagio psichico. E autorevoli psichiatri come Donatella Marazziti e altri hanno sottolineato come non sia affatto matto.
Tony Effe sicuramente è contento della eco avuta. Ma la sua presenza a Sanremo non è necessaria.
Poi, abbia tutta la libertà di scrivere sconcezze e cose mediocri. Prima o poi anche lui si sgonfierà.
Alfredo Antoniozzi
Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera