L’intervista. Buonguerrieri: “La commissione Covid svelerà tutto, dal lockdown ai vaccini”

18 Dic 2024 18:53 - di Ginevra Lai
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Avvocato civilista di professione e deputata al suo primo mandato, Alice Buonguerrieri brilla per tenacia e combattività. Capogruppo di Fratelli d’Italia nella commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid, affronta il tema con passione e determinazione, come dimostra questa intervista rilasciata al Secolo d’Italia.

La scorsa settimana ha sollevato molte polemiche l’annullamento delle multe ai non vaccinati, deciso con un emendamento al decreto Milleproroghe. C’è il rischio di un ripensamento in Aula?

Fratelli d’Italia fa della coerenza la sua cifra distintiva. Eravamo e siamo tuttora contrari a obblighi surrettizi come Green Pass, Super Green Pass e multe ai non vaccinati. Non è con imposizioni e restrizioni da regime socialista che si convincono i cittadini, anzi. Inoltre, il vaccino anti-Covid, come confermato nero su bianco dalla stessa Aifa, non impedisce la trasmissione del virus. Dobbiamo quindi prendere atto di due aspetti importanti: quanto veniva sostenuto durante la pandemia per incentivare la vaccinazione si è rivelato falso e, di conseguenza, è venuta meno qualsiasi base giuridica per giustificare l’obbligo. Eliminare questo provvedimento rappresenta, dunque, un atto di buonsenso e giustizia, pienamente coerente con gli impegni assunti durante la campagna elettorale.

In campagna elettorale avevate promesso una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid. Ora è stata istituita, ma avete incontrato difficoltà…

Direi più di qualche difficoltà, dovute ai tentativi ostruzionistici della sinistra già in commissione Affari sociali, dove abbiamo lavorato sul disegno di legge istitutivo della commissione d’inchiesta bicamerale. Ora, però, stiamo recuperando il tempo perduto: i lavori procedono speditamente e, in due mesi e mezzo, abbiamo già svolto ventotto audizioni. Con orgoglio possiamo affermare che stiamo finalmente dando voce a quei cittadini silenziati durante la pandemia e stigmatizzati solo per aver osato esprimere dubbi su scelte draconiane che li privavano delle più elementari libertà. Anche se ci siamo lasciati alle spalle quel periodo, è necessario fare chiarezza su quanto accaduto: gli italiani ne hanno diritto.

Perché la Jc Electronics, un’azienda di elettronica, sarà ascoltata in commissione? Cosa c’entra con il Covid?

Nelle scorse settimane, il Tribunale di Roma ha condannato i contribuenti italiani a un maxi-risarcimento di oltre 200 milioni di euro a favore della Jc Electronics. La struttura commissariale allora presieduta da Domenico Arcuri, nominato da Giuseppe Conte, avrebbe infatti illegittimamente risolto contratti di fornitura di mascherine regolari importate da questa azienda per – si apprende – avvantaggiare circuiti esclusivi di importazione di mascherine irregolari dalla Cina. Fratelli d’Italia vuole capire se, mentre gli italiani morivano e subivano restrizioni, qualcuno stava lucrando ai danni dello Stato, fornendo dispositivi medici inadeguati. L’audizione del rappresentante della Jc Electronics sarà un tassello cruciale per cercare di fare chiarezza e giungere alla verità.

Il caso Jc Electronics non è l’unico scandalo: c’è anche una sentenza che condanna l’Inail a risarcire per mobbing un funzionario dell’Agenzia delle Dogane. Qual è il collegamento?

Esattamente. Questo funzionario, Miguel Martina, con le sue indagini aveva scoperchiato il vaso di Pandora delle mascherine irregolari importate dalla Cina, che finivano persino nei nostri ospedali. Durante questa attività, sarebbe stato ostacolato, demansionato, trasferito e sottoposto a procedimenti disciplinari basati su false dichiarazioni di alcuni suoi colleghi. A causa di queste persecuzioni, è stato costretto ad andare in pensione anticipata per malattia, subendo un danno per il quale ora l’Inail è stato condannato al risarcimento. Anche su questa vicenda vogliamo fare piena luce, e per questo convocheremo presto Martina in commissione.

Quali altri temi verranno affrontati in commissione?

La commissione d’inchiesta non lascerà nulla di inesplorato. Ci occuperemo di tutto, ma lo faremo per gradi. Ora stiamo analizzando la gestione della primissima fase della pandemia e lo scandalo delle mascherine inadeguate. Successivamente, ci occuperemo di quelle scelte politiche spacciate per scientifiche, sulle quali – alla luce degli studi e del buonsenso – sorgono pesanti perplessità. Grazie all’ausilio di esperti, indagheremo, per esempio, sull’efficacia presunta e sulle controindicazioni di lockdown, Green pass e coprifuoco, sull’obbligo delle mascherine all’aperto, sulla didattica a distanza e, infine, su temi che qualcuno avrebbe voluto restassero tabù, come i vaccini e i loro effetti avversi. Tempo al tempo.

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