Manager assicurativo ucciso a New York: il video dell’agguato. Il killer ha lasciato un messaggio

5 Dic 2024 14:02 - di Gabriele Caramelli

Il manager di Unitedhealthcare, Brian Thompson, è stato ucciso a colpi di pistola nella metropoli americana di New York nel quartiere di Manhattan. Secondo le prime notizie si tratterebbe di un omicidio premeditato: l’amministratore delegato che era stato colpito al petto dai colpi d’arma da fuoco è deceduto poco dopo il trasporto in ospedale. La polizia americana è sulle tracce del killer, che stando al rapporto sul caso indossava una mascherina nera e una giacca dello stesso color, oltre a uno zaino grigio. La vittima aveva ricevuto la promozione per il proprio ruolo nell’anno 2021 all’interno della società che assegna assicurazioni e benefit farmaceutici. Secondo le fonti, la Unitedhealthcare è tra le più grandi aziende negli Usa nell’ambito delle assicurazioni sanitarie. La polizia ha annunciato 10mila dollari come ricompensa per chiunque riesca a fornire informazioni importanti per l’arresto dell’assassino di Thompson.

Il video dell’uccisione del manager di Unitedhealtcare diffuso dalla Cnn

Nel video dell’uccisione del manager di Unitedhealtcare, è possibile notare la vittima di spalle che indossa una giacca azzurra e l’assassino che si avvicina a quest’ultima di soppiatto: il sicario ha nelle mani una pistola con il silenziatore e non esita a fare fuoco appena possibile, dotato di una giacca nera con cappuccio e quella che ha tutta l’aria di essere una mascherina protettiva. A malapena si intravede il resto del volto.

Ucciso il manager di Unitedhealthcare: stava andando a un’assemblea

Brian Thompson è stato sorpreso dall’assalitore mentre stava andando a una riunione degli azionisti all’Hilton di Manhattan. Secondo la moglie dell’ormai ex ceo “ci sono state delle minacce nei suoi confronti” forse per una copertura sanitaria negata. “Non so i dettagli – ha proseguito la donna – so solo che lui mi aveva detto che vi erano delle persone che l’avevano minacciato”. Le forze dell’ordine credono che l’accaduto provenga da “un attacco mirato, premeditato e preparato”.

Il capo del dipartimento di polizia newyorkese Joe Kenny ha aggiunto altri dettagli sull’abbigliamento e l’identikit dell’omicida: aveva la carnagione chiara e indossava delle scarpe da ginnastica bianche e nere. Secondo il racconto di Kenny, il responsabile dell’uccisione  ha atteso di avvicinarsi alla vittima per poi camminare verso di lei e continuando a sparare. Poco dopo “sembra che la pistola si sia guastata, allora ha risolto l’inceppamento e ha ricominciato a sparare”, ha concluso il poliziotto.

Le altre prove e la caccia all’uomo

Il sicario ha scelto di fuggire in un vicolo e secondo le parole del vicario di polizia “una volta raggiunta la West 55th Street, il sospetto ha continuato a camminare verso Avenue of the Americas, dove è salito su una bicicletta elettrica e-Citi e si è diretto in direzione di Central Park”. Dalla scena del crimine, gli agenti hanno recuperato “tre proiettili inutilizzati da 9 mm e tre bossoli da 9 mm scarichi” e Joe Kenny ha precisato “Stiamo ancora monitorando il video. L’ultima volta che lo vediamo su quella bici è a Central Park. Ci sono dei Gps su quelle biciclette. Lavoreremo con la società”. Invece, il responsabile del dipartimento di polizia di New York, Jeffrey Maddrey, ha assicurato ai giornalisti che gli agenti stanno incoraggiando ” i newyorkesi a continuare la loro vita quotidiana e le loro attività quotidiane, ma a stare all’erta”.

Lo strano messaggio nei proiettili ritrovati

Stando alle notizie della polizia americana riportate dal New York post e Abc news, sui proiettili recuperati fuori dalla struttura in cui stava entrando il manager di Unitedhealtcare c’erano scritte tre parole: deny (negare), depose (deporre) e defend (difendere). Il mistero attorno alla vicenda si infittisce, poiché il messaggio lasciato sulla scena del delitto non è facilmente decifrabile. La prima teoria che imperversa sui social americani fa riferimento a un libro scritto dal professor Jay M. Feinman, esperto di diritto assicurativo e intitolato “Ritardare, negare, difendere: perché le compagnie assicurative non pagano i risarcimenti e cosa si può fare”. L’opera di Feinman esponeva forti criticità nei confronti del sistema sanitario, ma non tutti i significati lasciati sui bossoli dall’indagato sono contenute nel titolo, quindi la teoria dell’ispirazione potrebbe essere per ora solo una congettura.

 

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