Manovra, sì alla fiducia. Rampelli smaschera l’opposizione: “Voi contro i soldi ai lavoratori”
L’aula della Camera ha votato la fiducia alla manovra con 211 sì e 117 no. Dopo la discussione degli ordini del giorno nel pomeriggio e la nota di variazione intorno alle 20, le dichiarazioni di voto inizieranno alle 21 e andranno in diretta tv. La conclusione dei lavori è attesa entro le 22.30. Successivamente il testo andrà al Senato: lunedì arriverà in Commissione Bilancio, mentre il via libera definitivo è atteso entro Capodanno. Secondo quanto stimato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, potrebbe arrivare il 28 dicembre.
Una manovra da 30 miliardi
La legge di bilancio ammonta complessivamente a circa 30 miliardi. Oltre la metà, circa 18 miliardi, sono stati destinati a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi e medi (la misura è rivolta ai redditi fino a 40mila euro) e le tre aliquote Irpef. La manovra destina risorse importanti anche al settore della sanità, con oltre 2,3 miliardi dei quali circa 1,25 miliardi destinati al personale e alle assunzioni. Fra le misure destinate alle famiglie e in particolare a quelle in maggiore difficoltà si segnalano il bonus bebè da mille euro, il rifinanziamento della Carta dedicata a te per l’acquisto dei beni di prima necessità, il Fondo Dote famiglia per il sostegno delle spese per le attività extrascolastiche dei figli. Oltre 3,5 miliardi di copertura arrivano dalle imposte differite di banche ed assicurazioni.
Rampelli: “L’opposizione vota contro i soldi ai lavoratori”
“L’opposizione voterà contro una manovra di circa 30 miliardi di euro, i cui i due terzi sono orientati all’abbattimento della pressione fiscale con benefici diretti e indiretti. Il taglio del cuneo fiscale, del 4% e strutturale, è pari a 18 miliardi di euro: voi – Avs, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Pd – voterete contro nuovi soldi in tasca ai lavoratori, fino a 100 euro al mese. La platea di lavoratori, per farvi capire contro chi state andando, è pari a 15 milioni e mezzo di lavoratori, raccontatelo in giro al di là dei vostri colloqui privilegiati con il grande statista Landini che state affiancando in questa rivolta sociale contro il nulla”, ha detto il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia.
“Avete votato contro altri benefici accessori – lo dico in italiano perché all’italiano ci tengo – come la detassazione dei premi produttività, i buoni pasto, gli asili nido aziendali, la formazione, i rimborsi carburante. Voterete contro il terzo scaglione dell’Irpef che abbassa al 35% la tassazione ai redditi medio bassi, fino a 40mila euro. Siete contro il taglio del 4% dell’Ires alle imprese che assumono e investono. Troppo abituati a finanziarie carrozzoni improduttivi di vostri amici. Non è vero che aumentiamo le pensioni minime, lo abbiamo già fatto nel 2023 di oltre 90 euro al mese (su 500 è un aumento significativo) l’incremento di 3 euro su cui ciarlate è solo un adeguamento all’inflazione per non vanificare quella misura. Cari pensionati ricordatelo”, ha proseguito l’esponente di FdI, esprimendo il proprio rammarico per l’impossibilità di portare avanti con l’opposizione “una discussione più produttiva e ordinata perché ci sono cose su cui è dannoso dividersi e inneggiare a presunte rivolte sociali”.