Massa Carrara, sgomberata dopo 12 anni la Casa Rossa. I centri sociali frignano: non ci vogliono stare
«Casa rossa è ovunque, non si sgombera un’idea. Oggi è stato eseguito lo sgombero della casa rossa occupata, ma la comunità resistente che si è costruita in questi anni non si può sgomberare, è fatta di persone, delle loro idee individuali e collettive e delle lotte che si sono portate avanti per oltre un decennio – si legge in un post su Facebook del centro sociale – ed è subito chiaro che lessico e accuse sono pretestuosamente d’antan. E come da copione rosso militante inneggiano alla rivolta che però, tradotta nel linguaggio dissidente degli attivisti dei centri sociali, altro non è che la rivendicazione di un diritto giuridicamente inesistente a occupare e utilizzare illegittimamente spazi e risorse in contrasto con rispetto delle regole. Sicurezza del territorio. Lotta al degrado.
Massa Carrara, sgomberati il centro sociale dalla “Casa Rossa” a Montignoso
Ma procediamo con ordine, e partiamo dalle operazioni di sgombero effettuate questa mattina il centro sociale Casa rossa di Montignoso (Massa Carrara), ex casa cantoniera di Anas occupata da dodici anni. Dove sono arrivati numerosi agenti della polizia di Stato, chiamati a ripristinare legalità, sicurezza e ordine. Un intervento atteso e oggi realizzato che gli antagonisti non hanno preso bene, come è facile immaginare, tanto da commentare online: «Oggi salutiamo, momentaneamente, uno spazio fisico, un luogo di socialità, un centro di discussione e di lotta, un posto in cui siamo cresciuti, dove siamo stati accolti, dove abbiamo riso, ci siamo divertiti e arrabbiati, ma quello che lì dentro, in quelle quattro mura, è stato costruito, non morirà mai».
Con lo sgombero di oggi ripristinate legalità e sicurezza dopo 12 anni di occupazione
Assestando nella chiosa un ultimo, disperato “grido rivoluzionario” (che inneggia all’occupazione abusiva): «Oggi si apre un nuovo capitolo: dalla Casa Rossa alla resistenza apuana. Chi pensava di fermarci capirà presto di aver commesso un grosso errore. Non resteremo molto senza casa», annunciano “minacciosamente” gli attivisti dei centri sociali sgomberati. Annunciando in calce la prima reazione di “disobbedienza”: «Annunciata per le ore 18 di oggi all’ex cinema Astor di Massa un’assemblea pubblica». A cotanta replica le forze politiche in campo hanno ritenuto di dover commentare e precisare. Come si evince da una a firma del deputato apuano di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, che risponde e sulla vicenda puntualizza.
Sgombero del centro sociale Casa Rossa, Amorese (FdI): «È ripristino di legalità»
«Lo sgombero della cosiddetta Casa Rossa Occupata, ex casa cantoniera di Anas, dopo dodici anni di utilizzo illegittimo e al di là delle regole di civiltà, segna finalmente il primo passo di un concreto ripristino della legalità. Grazie al lavoro costante di Fratelli d’Italia sul territorio, ho presentato nell’ottobre scorso un’interrogazione urgente non solo al ministero degli Interni. Ma anche a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha allora avviato un’interlocuzione con Anas, proprietaria dell’immobile. Che ha portato al risultato dello sgombero di questa mattina. Grazie inoltre ad una mia ulteriore interrogazione relativa alle gestione delle utenze, per avere contezza dell’ammontare delle spese inevase dopo dodici anni di sfruttamento illecito di elettricità, gas ed acqua, le azioni contro una situazione di non più accettabile degrado e di ripristino delle regole di convivenza civile in una comunità sono solo all’inizio».
Barabotti (Lega): «L’operazione di sgombero della Casa Rossa segna una giornata importante per la nostra comunità»
Non solo FdI, perché sul caso tornato d’attualità con lo sgombero odierno, si è espresso in una nota anche il deputato Andrea Barabotti della Lega. Il quale, sulla vicenda in oggetto ha messo nero su bianco: «L’operazione di sgombero della Casa Rossa di Montignoso segna una giornata importante per la nostra comunità: dopo oltre 12 anni di occupazione abusiva, è stata finalmente ristabilita la legalità. Questo risultato è una vittoria per tutti i cittadini che credono nel rispetto delle regole e nella sicurezza del territorio». E ancora: «La Lega si è battuta a lungo per ottenere questo risultato, lavorando costantemente affinché venisse garantita giustizia e rispetto delle istituzioni».
I ringraziamenti al ministro Piantedosi, al prefetto e alle forze dell’ordine
Concludendo quindi: «Oggi raccogliamo i frutti di questo impegno, e per questo non posso che esprimere la mia più sincera soddisfazione – aggiunge Barabotti –. Un ringraziamento particolare va al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al prefetto Guido Aprea, rappresentante del governo sul territorio, e alla polizia di Stato guidata dal questore Allegra Santi. La loro determinazione e il loro lavoro instancabile hanno reso possibile questa operazione. Un grazie di cuore anche a tutti gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine che, con professionalità e dedizione, hanno garantito che l’intervento si svolgesse in modo ordinato e sicuro».
Sgombero al centro sociale Casa Rossa, da oggi al via «una concreta occasione di sviluppo e utilità per il territorio»
Annotando infine: «Grazie a questo intervento, Anas, legittimo proprietario dell’immobile, avrà ora l’opportunità di valorizzare la struttura, mettendola al servizio delle proprie attività e della comunità tutta. Questo sgombero rappresenta non solo il ritorno alla legalità, ma anche una concreta occasione di sviluppo e utilità per il territorio. Lo sgombero della Casa Rossa non è solo un atto simbolico, ma un segnale chiaro: lo Stato c’è e agisce per tutelare i diritti di chi rispetta la legge. Questo risultato ci sprona a proseguire nel nostro impegno per una comunità più sicura e ordinata», ha concluso il deputato della Lega. E non serve davvero aggiungere altro…