Musk è amico della Meloni, suicidio del Pd: chiede lo stop degli investimenti Starlink in Italia

9 Dic 2024 19:30 - di Luca Maurelli

Elon Musk è troppo amico di Giorgia Meloni: dunque va fermato, combattuto, messo all’indice, anche se ha intenzione di portare soldi in Italia e investire in tecnologia, sulla nostra tecnologia, spaziale e non. Il Pd, quando c’è da fare politica per contrapposizione, non si fa troppi scrupoli e arriva a presentare due emendamenti “anti Musk”  al Senato in merito al ddl Concorrenza. Un vero e proprio segnale di ostilità, quello del partito di Elly Schlein, al magnate americano. “Guerre stellari” a chi vuole investire, nei giorni in cui “Stellantis” mette in ginocchi l’Italia con le sue confuse e masochistiche politiche industriali e occupazionali. La “resistenza” del Pd arriva contro il colosso della rete di connettività satellitare Starlink arriva proprio mentre il governo sta valutando l’utilizzo di questi servizi per garantire la copertura internet nelle aree più remote del paese. Il Pd preferisce parlare dell’autonomia differenziata piuttosto che del “digital divide” a cui Musk potrebbe dare un bel colpetto.

Il Pd contro Musk, in quanto amico della Meloni…

I senatori dem che hanno presentato i due emendamenti, tali Nicita e Basso, chiedono che venga fatto divieto ai soggetti che esercitano il controllo di piattaforme online oggetto della regolazione del Digital Services Act – come Musk nel caso di X – di offrire servizi di connettività all’ingrosso e al dettaglio, inclusa la connettività satellitare, sul territorio italiano. Nel secondo emendamento, sempre a firma di Nicita e Basso, viene esclusa la tecnologia satellitare di soggetti terzi dall’accesso alle risorse Pnrr già oggetto di gara e assegnate agli operatori di telecomunicazione. Ma a che pro? Perché bloccare quelli che sarebbero a tutti gli effetti degli investimenti tecnologici in Italia e aprirebbero la strada a quelli industriali – anche nel settore dell’automotive – da parte del magnate americano? Che interesse potrebbe avere Musk, se non per un buon “clima politico”, ad investire in Italia rispetto a Paesi più convenienti a causa della concorrenza sleale e del “dumping sociale”? Forse qualche domanda Elly Schlein dovrebbe farsela.

La reazione del braccio destro del guru americano

“Dopo aver elargito miliardi di euro degli italiani ad alcune aziende del settore che hanno tradito ogni impegno e dove gli operai guadagnavano mille euro e i manager milioni di euro ora eseguono un nuovo ordine: abbattere Starlink. Chiedetevi perché il 50% non vota più “, è la reazione amara di Andrea Stroppa, esperto di cybersicurezza considerato il braccio destro in Italia del numero 1 di Tesla, postando un articolo sugli emendamenti Pd al ddl Concorrenza. Lo stesso Stroppa ha parlato poi dell’incontro tra la Presidente Meloni e Musk. “Leggerete sui giornali improbabili retroscena, non sanno nulla. Tra l’altro è stato l’unico incontro insieme a quello con il principe William in agenda del presidente eletto e comunicato alla stampa dal suo team. L’Italia ha la rara opportunità di avere un rapporto speciale con gli Stati Uniti, nostro secondo mercato commerciale”, aggiunge scrive ieri su X Andrea Stroppa, esperto di cybersicurezza considerato il braccio destro in Italia del numero 1 di Tesla. “Il rapporto di stima con Elon, che molti in Italia vorrebbero boicottare, ci sta portando in uno scenario nuovo. Felice da italiano di poter contribuire a costruire questa solida relazione che crescerà nei prossimi mesi e si allargherà. Da cittadino invito anche l’opposizione a questo governo a ragionare su come l’Italia possa fare in modo di diventare interlocutore europeo privilegiato affinché ci siano benefici per i nostri cittadini e le nostre piccole medie imprese. Di nuovo grazie agli amici americani che hanno lavorato per questo incontro e che guardano l’Italia con ammirazione“, conclude.

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