Nasce il “Campo Landini”: all’assemblea dei Verdi è la star, Conte diserta e umilia Bonelli e Schlein

1 Dic 2024 17:29 - di Luca Maurelli

C’è Landini, come ospite d’onore, all’assemblea nazionale dei Verdi -Avs, a Chianciano Terme, a conferma del ruolo ormai “politico”, a tutto tondo, del leader della Cgil, che cerca spazio a sinistra a suon di scioperi e di slogan aggressivi sulle rivolte da consumare nel Paese. Peccato però che a Chianciano si sia consumata l’ennesima farsa del “campo largo”, che il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, aveva provato a rilanciare proponendo un giro in passerella per tutti i “capetti” del centrosinistra. Ma Bonelli, rieletto co-portavoce di Europa Verde proprio in Toscana, finisce per incassare un’umiliazione: la sua proposta di far alternare sul palco dell’Assemblea nazionale del partito i maggiori leader delle opposizioni – a eccezione di Matteo Renzi – viene immediatamente azzoppata da Giuseppe Conte, che si collega solo in video, e Carlo Calenda, impossibilitato da problemi di salute a presenziare all’evento. Forse non un caso, considerato che il presidente del Movimento 5 stelle e il leader di Azione sono i più scettici sull’idea di creare un fronte comune in contrapposizione al governo di Giorgia Meloni e al centrodestra.

Dai Verdi vanno Landini e Schlein, Conte manda un messaggio polemico

C’è invece Elly Schlein, che dal palco rinnova il suo appello alla compattezza: “La sentiamo questa voglia di unità nelle piazze. L’unità non è un valore a tutti i costi, ma lo è se riesce a raccogliersi attorno a un progetto coerente, a un programma definito e a valori condivisi”. “Non abbiamo scadenze elettorali ma dobbiamo usare bene il tempo e dobbiamo usarlo insieme. Non facendoci gli affari propri, ma mobilitandoci insieme. Serve un luogo dove comporre le differenze e costruire l’alternativa”, dice ancora la segretaria del Partito democratico.

Manca Conte, manca Calenda, manca Renzi, c’è Landini. Ecco perché gli stessi leader a Chianciano non si nascondono le differenze che ci sono, una su tutte quella sull’invio di armi all’Ucraina, che vede contrapposti da una parte il Partito democratico e +Europa, dall’altra Avs e il Movimento 5 stelle.

Conte, infatti, anche in videocollegamento, non manca di rimarcare il voto dei dem al Parlamento europeo a favore del riarmo, lanciando anche una frecciata: “Noi potremo rafforzare questa battaglia, mi rivolgo in particolare a Europa Verde, ma ovviamente anche a tutte le forze progressiste. Queste sono direzioni necessarie per caratterizzare in direzione progressista l’azione politica, altrimenti non ci distingueremo dalle forze conservatrici, o peggio restauratrici, come quelle che sono al governo in Italia”, dice l’ex premier tirando ancora una volta le orecchie a Schlein. Lei, però, chiarisce ancora prima dell’intervento del presidente dei pentastellati che queste divergenze non possono essere un ostacolo, perché “è vero, non siamo sempre d’accordo su tutto, ma sull’attenzione verso un progetto di pace che faccia finire queste guerre prima che cadano gli ultimi fucili” sì.

Il comizio di Landini all’assemblea di Avs

Landini non perde occasione per fare il suo comizio. “Vedremo ora il governo cosa risponde alle 500.000 persone che sono scese in piazza venerdì. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini a margine dell’assemblea di Avs a Chianciano.     “Non si può rimuovere quello che è avvenuto venerdì e che 500.000 persone hanno chiesto di essere ascoltati”. Se questo non avverrà “già da lunedì”, ha aggiunto, il sindacato valuterà come continuare. Nuovi scioperi in vista: la vera opposizione al governo Meloni…

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