Nordio: “Il processo Open Arms non doveva neanche iniziare. Bisognerà risarcire gli errori dei pm”

22 Dic 2024 9:33 - di Carlo Marini
processo Open Arms

La sentenza di primo grado del processo Open arms è il “segnale che abbiamo la stragrande maggioranza di magistrati preparati e coraggiosi, che applicano le leggi prescindendo dalle loro idee politiche” e che “questo processo, fondato sul nulla, non si sarebbe nemmeno dovuto cominciare: e comunque avrebbe dovuto coinvolgere anche Conte, allora presidente del consiglio”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista al Messaggero in cui affronta tutti i temi caldi sul fronte della giustizia.

“Bisognerà pur pensare a risarcire le persone che finiscono nella graticola giudiziaria per anni, perdendo la salute, i risparmi, e magari il posto di lavoro, perché qualche pm non ha riflettuto sulle conseguenze della sua iniziativa avventata e, in questo caso, incomprensibilmente limitata a un ministro solo”, aggiunge Nordio prendendo spunto dall’assoluzione del vicepremier e ministro Matteo Salvini al processo Open Arms.

“Processo Open Arms incomprensibile, iniziativa avventata”

Secondo il Guardasigilli “come la magistratura dev’essere indipendente dalla politica, così quest’ultima deve esserlo dalla magistratura. Auspico, nello stesso interesse della magistratura, che ogni sua inchiesta venga considerata assolutamente ininfluente nell’ambito politico”. Ecco perché, a suo dire, la separazione della carriere serve per “garantire la terzietà del giudizio”, spiegando che “entro l’estate dovremmo avere la doppia lettura” anche se “difficilmente ci saranno i due terzi, quindi si andrà a referendum. E me lo auguro: se ci fossero i 2/3, vista la malizia politica, qualcuno potrebbe insinuare accordi sottobanco. Mentre con il referendum saranno i cittadini a decidere”.

Secondo Nordio la riforma della giustizia “sicuramente è quella che ha più possibilità di arrivare in fondo e nei tempi più rapidi”. Poi aggiunge: “Questa è la riforma Nordio-Meloni, e lo rivendico”. Quanto a un possibile sciopero dei magistrati, secondo il ministro “sarebbe di una gravità assoluta e il governo non cederebbe di un centimetro. Non è un colpo di Stato pensare di varare una riforma costituzionale secondo le procedure fissate dalla stessa Costituzione”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *