Open Arms, Salvini assolto. “Difendere la Patria non è reato”. Meloni: “Migranti, avanti così”
La sentenza era attesa per ora di cena, prima dei telegiornali, a beneficio delle telecamere. Ma chi si aspettava la mazzata al governo è rimasto deluso: Matteo Salvini è stato assolto da tutte le accuse, con formula piena, perché “il fatto non sussiste” per gli sbarchi di migranti negati alla nave delle Ong Open Arms. La sentenza emessa dai giudici a Palermo al termine del processo di primo grado, con un sottofondo di applausi in aula di sostenitori di Salvini e cittadini accorsi in tribunale, è la fine di un incubo per Salvini e scaccia via anche le nubi sul futuro del governo.
Il leader della Lega, vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per i fatti accaduti nel 2019: da ministro dell’Interno aveva negato lo sbarco per diciannove giorni a 147 migranti, tra cui 27 minori, soccorsi in tre distinte operazioni dalla ong spagnola Open Arms. L’accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni di carcere.
“Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese. Vince la Lega, vince il buonsenso, vince l’Italia”, scrive sui social Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, dopo la sentenza di assoluzione. “Difendere la Patria non è reato”, ha aggiunto.
Giorgia Meloni esprime “grande soddisfazione” per l’assoluzione del vice Presidente e ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms. “Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli. Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine. Una grande notizia l’assoluzione di Matteo Salvini. Proseguiamo insieme, con tenacia e determinazione, per combattere l’immigrazione illegale, il traffico di essere umani e difendere la sovranità nazionale. Evviva!”. Goisce anche Antonio Tajani. “C’è un giudice a Palermo!Un abbraccio a Matteo Salvini”.
Il processo Open Arms: Salvini assolto
La vicenda giudiziaria di Matteo Salvini, allora Ministro dell’Interno e vicepremier, inizia il 20 agosto 2019, quando l’allora procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ordinò lo sbarco dei 147 migranti a bordo della nave Open Arms che da giorni al centro di una contesa ed era bloccata davanti al porto di Lampedusa. Il Tar del Lazio sospese il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, ma secondo quanto emerso dalle indagini, Salvini non indicò comunque un porto di sbarco. La situazione si sbloccò solo il 20 agosto con l’intervento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che dopo aver visitato la nave e incontrato la Capitaneria di porto, ordinò lo sbarco dei migranti rimasti a bordo, ormai ridotti a 83. I due reati di cui è imputato il vicepremier che oggi è ministro dei Trasporti erano: rifiuto di atti d’ufficio, cioè la concessione del Pos dovuta in base alle Convenzioni internazionali e alla legge italiana, e sequestro di persona.