Piantedosi su sicurezza e Piano Albania: “Il procedimento in Cassazione è iniziato, vedremo e decideremo”
“Il procedimento in Cassazione è iniziato quindi aspettiamo di vedere. E’ anche un periodo in cui non c’è necessità impellente di riattivazione del centro perché gli sbarchi sono comunque molto ridotti”. L’ha detto il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, riferendosi alla questione inerente il trasferimento nei centri per migranti situati in Albania, dopo gli accordi tra Edi Rama e Giorgia Meloni. “Quindi vediamo quale sarà l’evoluzione e poi prenderemo una decisione”, ha detto durante la riunione annuale degli Esperti per la Sicurezza, in attività presso le rappresentanze diplomatiche italiane all’Estero alla scuola di Perfezionamento per le forze di Polizia. Inoltre, il titolare del dicastero ha parlato delle nuove tecnologie utilizzate dai terroristi e dell’importanza di un contrasto alle attività illegali dal narcotraffico, al terrorismo e alla migrazione.
Piantedosi, il Piano Albania e il contributo degli esperti nella sicurezza
Dopo le informazioni sulla situazione riguardante il Piano Albania, Matteo Piantedosi ha omaggiato gli esperti alla sicurezza che lavorano nelle ambasciate europee, in Africa, in Asia e in America Latina, dicendo che il loro ruolo “è imprescindibile per conseguire con successo tutti gli obiettivi prioritari in tema di sicurezza: dalla lotta allo sfruttamento dei fenomeni migratori al contrasto alla criminalità organizzata, sino al terrorismo, al narcotraffico e all’impiego malevolo delle nuove tecnologie”. Il ministro ha poi spiegato come “l’intuizione che , nel 2016, ha condotto i dicasteri dell’Interno e degli Esteri a istituire la figura dell’esperto per la sicurezza si è rivelata lungimirante e funzionale ad affrontare molteplici minacce, divenute in questi anni sempre più complesse e, per loro natura, pronte a manifestarsi in modo transnazionale”.
Il terrorismo e le nuove tecnologie
Il titolare del dicastero ha poi sottolineato come i fuorilegge ad oggi si avvalgano delle nuove scoperte per portare a termine le proprie azioni illegali, evidenziando che “Le organizzazioni criminali e terroristiche, i trafficanti di esseri umani, di stupefacenti e di armi, i propagatori di messaggi di estremismo violento si avvalgono delle tecnologie più avanzate e di strategie sempre più sofisticate, che, per essere efficacemente contrastate, richiedono conoscenze specifiche, studio, accesso a informazioni affidabili e complete”. Le parole di Piantedosi fanno presagire l’importanza di una preparazione capillare per evitare le minacce a cui la nostra epoca dovrebbe porre rimedio, per evitare che la criminalità prenda il sopravvento sulla politica e sulla società attuale.