Putin a braccetto coi talebani: ha firmato una legge che li riconoscerebbe come “legittimi e sovrani”
Vladimir Putin ha firmato una legge che consentirà al governo russo di approvare la legittimità del regime dei talebani in Afghanistan, qualora dovesse ritenerlo opportuno. In questo modo il movimento islamico radicale verrebbe riconosciuto come “legittimo e sovrano”, sebbene anche la Russia consideri il regime afghano come un prodotto dei golpisti ascesi al potere con la forza nel 2021. Mosca e Kabul hanno mantenuto intatti i rapporti diplomatici ed economici, tanto che la nuova legge russa potrebbe smettere di considerare i fondamentalisti musulmani come un’organizzazione terroristica.
Putin a braccetto coi talebani: il risvolto della nuova legge russa
Secondo la nuova disposizione, i talebani potrebbero ricevere la sospensione temporanea dalla lista delle “organizzazioni terroristiche bandite in Russia”, ma alla condizione che il movimento fondamentalista islamico “cessi le attività volte a promuovere, giustificare e sostenere il terrorismo”. La sottoscrizione di Putin è giunta dopo poco più di una settimana dall’autorizzazione al nuovo disegno di legge, che revocherebbe le misure a cui sono sottoposti i talebani attraverso la Duma, il Parlamento russo. Il Cremlino sta rafforzando le proprie relazioni con i paesi islamici già da tempo, basti pensare all’alleanza con l’Iran e l’ultimo incontro con il presidente Pezeshkian in cui il capo di stato russo ha parlato dell’istituzione di un “nuovo ordine mondiale”.
I progressi della Russia con i talebani
Secondo le fonti dell’agenzia russa Interfax, i fondamentalisti islamici afghani otterranno la rimozione dall’elenco delle organizzazioni terroristiche quando la nuova legge entrerà in vigore. Adesso sembra che Putin voglia aprire anche ai talebani, forse anche per paura di restare isolato dopo le innumerevoli sanzioni europee ed occidentali. Le relazioni del Cremlino non finiscono all’area Brics, ma coinvolgono anche altri regimi tirannici come quelli della Corea del Nord: con il passare del tempo la stessa sorte potrebbe toccare anche all’Afghanistan.