Sanità, revocato lo sciopero dei medici privati: “Siamo soddisfatti delle rassicurazioni del ministro”
È rientrato lo sciopero dei medici della sanità privata previsto per il 13 dicembre. Ad annunciare la revoca della serrata i sindacati, per ora soddisfatti delle rassicurazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci che hanno incontrato nei giorni scorsi. “Revochiamo lo sciopero”, pur restando “pronti alla protesta in assenza di atti concreti”, dicono in una nota Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, e Carmela De Rango, segretaria Cimop. Nel comunicato si spiega che il ministro ha fornito “importanti rassicurazioni sul rinnovo del contratto dei medici dipendenti delle strutture afferenti all’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), fermo da quasi 20 anni e all’Aris (che riunisce gli istituti socio-sanitari gestiti da enti e congregazioni religiose), scaduto lo scorso anno”.
Sanità, revocato lo sciopero dei medici del comparto privato
“È la prima volta che un ministro della Salute riceve la Cimo, prendendo atto della gravità della situazione in cui versano i medici dipendenti delle strutture private accreditate con il Servizio sanitario nazionale”, si legge nella nota. “Siamo di fronte a una vera e propria discriminazione rispetto ai colleghi del pubblico. Che svolgono lo stesso lavoro e rispondono alle stesse richieste di salute dei cittadini e guadagnano più del doppio dei medici dell’ospedalità privata. Dinanzi a questo quadro, Schillaci si è impegnato a farsi carico del problema. E ha spiegato come nella bozza di legge di Bilancio sia stato stanziato un miliardo di euro per la valorizzazione dei Drg che comprende anche il rinnovo del contratto dei medici”.
I sindacati: siamo soddisfatti delle rassicurazioni del ministro Schillaci
In ogni caso, continuano Quici e De Rango, “il ministero della Salute intende vincolare al rinnovo del contratto l’utilizzo delle risorse stanziate. E, auspicabilmente, l’accreditamento stesso delle strutture al Servizio sanitario nazionale”. Cimo-Fesmed e Cimop propongono di prevedere tale eventualità nel documento per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di accreditamento nazionale che verrà prodotto da un apposito Tavolo di lavoro e sottoposto alla Conferenza permanente Stato-Regioni. “Ringraziamo il ministro per averci incontrato e per aver dimostrato importanti aperture nei confronti delle nostre posizioni. Abbiamo deciso di revocare lo sciopero previsto per il prossimo 13 dicembre. Ma siamo pronti a riprendere la protesta all’inizio del prossimo anno nel caso in cui le mere promesse non si trasformino in atti più concreti, concludono Quici e De Rango.