Schlein ossessionata da Meloni ora dà lezioni di bon ton: “Vedo la premier più aggressiva…”
Conferma i toni non proprio eleganti esibiti alla Camera all’indirizzo della premier (“scenda dal ring”) e rilancia, ossessionata dai successi di Giorgia Meloni e del governo. Elly Schlein, intervistata da Repubblica, insiste con la fotografia deformata del capo dell’esecutivo, che sarebbe troppo aggressiva e, anche se non lo dice, avrebbe assunto posture mussoliniane come hanno sentenziato insigni analisti politici. “Dopo la vittoria di Trump ho notato un cambio di toni, più aggressivi. Ieri le ho detto alla Camera di scendere al ring. Ma forse è perché deve coprire i suoi fallimenti, le mancate risposte sul terreno economico e sociale”. Attacchi velenosi che dimostrano la mancanza di argomenti politici e tentano di nascondere il malcontento tra i dem di fronte alle ultime performance internazionali del governo.
Schlein: dopo la vittoria di Trump vedo toni più aggressivi
“Le destre – aggiunge – sono abili ad alimentare i problemi e costruire il consenso sulla paura generata da quei problemi. Senza mai risolverli. I nazionalismi infatti hanno sempre prodotto una sola cosa: la guerra. E le destre si rafforzano con la paura che la guerra suscita. Ma chi ha festeggiato Trump smetterà presto quando si accorgerà che la sua politica protezionista si riverserà sulle nostre imprese e sui lavoratori”. Il filo rosso è sempre lo stesso: destra pericolosa e sovranista che parla alla pancia degli italiani. Destra guerrafondaia. Fa sorridere il rimprovero alla premier di usare toni sopra le righe da parte di chi in piazza come in Parlamento veste i panni della pasdaran esagitata. Anche sulla politica estera la segretaria del Pd si barcamena. “Noi sosteniamo l’Ucraina. È stata ingiustamente attaccata dalla Russia. Ma da molto tempo denunciamo la mancanza di un’iniziativa diplomatica e politica europea per una tregua e per la pace”.
Le destre costruiscono il successo sulla paura
Parole scontate, corredate, neanche a dirlo dalla solita ossessione per il nemico. “Il rischio è lasciare che falsi interpreti, come Trump e Orbán, assecondino gli interessi sbagliati. L’Europa non può sedersi al tavolo della pace come ospite”. Così Schleinm a proposito dell’ipotesi al vaglio di Nato e Ue di una forza di interposizione a difesa dell’eventuale tregua in Ucraina. I soldati italiani potrebbero far parte di questo contingente? “È un punto che va discusso dopo che l’Ue avrà assunto un’iniziativa diplomatica. L’Unione si è rivelata assente anche in Medio Oriente, in Siria, a Gaza. L’Europa ha il dovere di svolgere un ruolo per il cessate il fuoco”. Se l’Europa, secondo la segretaria dem, fa acqua da tutte le parti, vietato ammettere che il nuovo protagonismo italiano sta modificando gli orientamenti della cabina di regia di Bruxelles. Il racconto di queste ore, corroborato dalle stoccate dei padri nobili della sinistra come Romano Prodi e dai ‘tecnici’ come Mario Monti, è quello della presunta sudditanza di Meloni da ‘padroni’ stranieri.
Meloni si fa dare la linea da Musk
“Il governo Meloni si fa dare la linea da Musk“, ripete Schlein. Obiezione che Meloni ha smontato in tutte le occasioni (“Ho molti amici, anche Musk, ma non prendo ordini da nessuno”). Si può dire che Giorgia sia una piccola Donald? “Non dico questo. La destra nazionalista italiana ha anzi anticipato alcune cose, ora ha intensificato la ricerca del nemico”. Per il futuro, neanche a dirlo, Schlein vede (spera) elezioni anticipate. “Il nostro obiettivo è porre fine a questo governo il prima possibile. Hanno fatto una manovra recessiva e di austerità. Sulla Sanità Meloni litiga con la calcolatrice. Solo nel suo favoloso mondo si calcolano i valori assoluti come se non ci fosse l’inflazione”. Ma in caso di voto anticipato il centrosinistra è pronto? «Deve farsi trovare pronto”. Appunto