Stellantis, il governo la spunta. Elkann sente Fontana e ci ripensa: andrò in Parlamento
«Meglio tardi che mai»: il commento di Carlo Calenda, interpellato dall’Adnkronos, al sì di John Elkann alla richiesta di essere audìto in Parlamento su Stellantis riassume il pensiero di molti. E non solo nelle aule del governo e nei corridoi del Parlamento. Dunque, finalmente, dopo dinieghi e rinvii, il Presidente di Stellantis John Elkann ha avuto oggi una cordiale conversazione telefonica con il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, con il gruppo che, sulla svolta tanto attesa ha spiegato che John Elkann «ha anticipato al Presidente Fontana la sua partecipazione all’audizione in Parlamento in merito alla convocazione ricevuta, nel rispetto ed in piena coerenza di quanto era stato deciso dall’Assemblea di Montecitorio lo scorso 16 novembre – tramite due mozioni approvate – ed in virtù della chiusura del tavolo Stellantis conclusosi ieri al Mimit».
Stellantis, il governo fa centro. Fontana: Elkann in Parlamento è un segnale positivo, sono lieto»
Non solo. Il Presidente Elkann – confermano da Stellantis – «interverrà nelle commissioni competenti che hanno sottoposto la richiesta in merito alle evoluzioni del settore automotive in Europa ed in Italia». Tra i primi a commentare il segnale di apertura acclarato dall’agognato ok all’incontro in Aula è intervenuto allora il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, che a proposito della conversazione telefonica avuta oggi con il numero uno di Stellantis, esprimendo soddisfazione ha commentato: «Un segnale positivo, che giunge coerentemente all’esito delle interlocuzioni intercorse in queste settimane e del confronto avviato con il Governo. In questa cornice il dialogo risulterà ancora più esaustivo e di questo non posso che esserne lieto».
Stellantis, Rampelli concorda: «Il ripensamento di Elkann è un segnale positivo che arriva dopo l’incontro al Mimit»
E sulla stessa lunghezza d’onda arriva a stretto giro anche il comunicato stampa del Vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, che sul punto ha rilevato: «Prendiamo atto con piacere del ripensamento da parte del Presidente di Stellantis, John Elkann, di rispondere positivamente alla convocazione ricevuta all’audizione in Parlamento. È un segnale molto positivo, soprattutto a seguito del tavolo Stellantis presso il Mimit, nel quale il responsabile europeo Jean Philippe Imparato ha garantito importanti investimenti e livelli occupazionali in Italia. Seguiamo attentamente gli sviluppi, nel pieno interesse della centralità italiana nell’industria dell’automotive europea», ha messo nero su bianco il Vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente di FdI.
Stellantis, Elkann in Parlamento dopo i no e i rinvii
Dunque, ci siamo: l’incontro tanto atteso e sollecitato ci sarà. Il presidente di Stellantis John Elkann parteciperà all’audizione in Parlamento a seguito della convocazione ricevuta dopo la decisione presa dall’assemblea di Montecitorio lo scorso 16 novembre. E la conferma arriva dallo stesso imprenditore illustre nipote di Gianni Agnelli che ha confermato in una “cordiale conversazione telefonica” con il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana l’assenso all’incontro istituzionale nell’ambito del quale Elkann, in particolare, interverrà nelle commissioni competenti che hanno sottoposto la richiesta in merito alle evoluzioni del settore automotive in Europa e in Italia.
La convocazione ricevuta e il percorso travagliato che solo oggi apre a un confronto
Ma è un percorso travagliato quello culminato oggi nell’appuntamento stabilito: a inizio dicembre, infatti, il numero uno di Stellantis aveva declinato l’invito a presentarsi in Parlamento, non violando alcun obbligo, certo. Ma ostentando comunque una sorta di “sgarbo istituzionale”. Motivato, a detta dello stesso imprenditore, dal fatto che a suo avviso in quell’occasione non c’erano aggiornamenti rispetto all’audizione dell’11 ottobre a cui aveva partecipato l’ex ad di Stellantis, Carlos Tavares. Stesso copione recitato a soggetto a fine ottobre, quando, ancora una volta, Elkann argomentò l’ennesimo forfait sostenendo di non avere «nulla da aggiungere rispetto a quanto illustrato dall’amministratore delegato Carlos Tavares».
Stellantis, Elkann va in Parlamento: l’importanza del tavolo di ieri al Mimit
Così arriviamo ad oggi quando, in seguito alla telefonata con Fontana, emerge finalmente la disponibilità di Elkann a presentarsi in Aula, mostrando un cambio di atteggiamento suo e dell’azienda che presiede e rappresenta, proficuamente cambiato. Un cambiamento che, non si può escludere sia in diretto collegamento con le dimissioni dell’ex ad Tavares e con la chiusura del tavolo Stellantis di ieri, al ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso. Dove, al tavolo allestito per l’occasione, il capo Europa del gruppo, Jean-Philippe Imparato, ha illustrato il piano Italia, che prevede, tra le altre cose, investimenti per due miliardi di euro sulle fabbriche italiane. E per sei miliardi in acquisti “garantiti” lungo la filiera del Made in Italy.
Non solo. Nel progetto è prevista anche la creazione della piattaforma Stella Smart, quella dove si producono le citycar con maggiore volume in Italia, operativa dal 2028. Mentre a Modena sarà concentrato il polo dell’alto di gamma.
Zaffini (FdI): «Grazie a Urso è iniziata una nuova fase»
Non è un caso allora se, come ha sottolineato il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, presidente della commissione Lavoro e Sanità di Palazzo Madama, «dopo numerose polemiche e accuse da parte della solita sinistra che vorrebbe attribuire a questo governo ogni sorta di colpa, siamo finalmente arrivati a una svolta. Riuscendo nell’impresa storica di tutelare l’azienda e anche i posti di lavoro. Infatti, grazie all’autorevolezza del governo e all’impegno del ministro Urso, è iniziata una nuova fase che riporta ad affermare la centralità del nostro Paese. In un contesto di bilancio difficile, questo Esecutivo, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera 2 miliardi di euro per il 2025 negli stabilimenti e 6 miliardi in acquisti da fornitori operanti in Italia».
Stellantis, i punti del nuovo piano industriale
E ancora. «Parte così il nuovo piano industriale che prevede inoltre l’aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo, ma anche ricerca e sviluppo, aprendo di fatto la strada a scenari di alta tecnologia. Un accordo, questo, che rilancerà non solo l’azienda e tutto il comparto dell’automotive ma, in virtù della loro importanza, anche l’economia del nostro Paese che oggi più che mai ha un ruolo trainante in Europa», ha opportunamente concluso Zaffini.