Stellantis “licenzia” Tavares, il centrodestra: “Non lo rimpiangeremo. Elkann venga in Parlamento”
Caporetto Stallantis. Il disastro anticipa la resa dei conti per Carlos Tavares, il manager più pagato del mondo che ha dato le sue dimissioni. Il presidente John Elkann ha informato personalmente il capo dello Stato, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni delle dimissioni del ceo accettate con effetto immediato. Non lo rimpiangeremo. Le dimissioni di Tavares hanno “scaldato” il mondo della politica. A partire da Fratelli d’Italia che, tramite il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, chiede che «John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis». «Era ora che Tavares se ne andasse – si legge nella nota-, ma la transizione al nuovo management richiede responsabilità, tutela dell’occupazione e valorizzazione delle competenze».
Un giudizio condiviso da tutto il centrodestra. “Per l’Italia è l’inizio di una nuova pagina della politica industriale italiana”, ha dichiarato non appena si è diffusa la notizia, il Presidente dell’Ince (Iniziativa Centro Europea), Salvatore Caiata, di Fratelli d’Italia. Clamorosi fallimenti sul campo, con produzione e vendite a picco, la stagione di Carlos Tavares in Stellantis si è finalmente chiusa.
La versione ufficiale è che il manager si sia dimesso presentando le sue dimissioni, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato; e che il cda le ha prontamente accettate. La versione ufficiosa è che John Elkann, con grave ritardo rispetto ai risultati prodotti, lo abbia indirizzato verso la porta d’uscita. Secondo rumors, la decisione di Tavares sarebbe arrivata al termine di un recente litigio con l’intero board del gruppo che gli contestava la débâcle sul mercato americano, il più importante come redditività – riporta il Giornale-. Quindi, una vera e propria rottura. «Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente – si legge – è già in corso, gestito da un Comitato speciale del consiglio e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato esecutivo presieduto da John Elkann».
FdI: “Non rimpiangeremo la sua assenza. Elkann venga in Parlamento”
“Non rimpiangeremo la sua assenza, con le sue dimissioni si pone fine a una politica scellerata nei riguardi di uno degli asset fondamentali del nostro paese, non solo da un punto di vista della produzione, ma anche di natura identitaria. Le sue dimissioni rappresentano, speriamo, finalmente il primo gesto di una strategia industriale a lungo troppo attesa”, aggiunge Caiata. Una gestione deficitaria sotto molti punti di vista quella di Tavares. “Di lui non serbiamo un buon ricordo. Con cui è stato impossibile improntare un dialogo sul futuro dei lavoratori di Stellatis”, dice il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attività produttive della Camera, Gianluca Caramanna. Ora si volta pagina. “In previsione di un riassetto e confidando nel nuovo corso dell’azienda, è nostro dovere chiedere ancora con più forza che John Elkann venga in Parlamento a svolgere l’audizione precedentemente richiesta in commissione Attività produttive.
La gestione Tavares lascia infatti macerie: gli stabilimenti di Pomigliano, Mirafiori, Cassino, Melfi chiusi sino ai primi di gennaio 2025. Il trasferimento di gran parte della produzione all’estero: Grande Panda, Lancia Ypsilon, Alfa Junior, Fiat Tipo, Fiat 500 benzina, Fiat 600, Topolino, Jeep Avenger. Le vendite in caduta libera a ottobre (vicino al -17%, poco meno di 130 mila vetture vendute in Europa, una quota di mercato del 14,4% contro il 17,4% di un anno fa). Nel terzo trimestre 2024 Stellantis aveva già visto contrarsi del 27% i ricavi, a 33 miliardi di euro, a causa di un indebolimento delle consegne e all’impatto dei prezzi e dei cambi sfavorevoli.
“Più milioni che soluzioni, non sarà un rimpianto”. Così su X Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia sulle dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis. “Siamo curiosi di sapere quanto prenderà come “premio” economico dopo la sua disastrosa gestione”. Così una nota della Lega. Con i suoi 36,5 milioni percepiti nel 2023, Tavares è entrato nel Guiness dei primati come manager automotive più pagato in assoluto. Un primato a cui non hanno corrisposto risultati per Stallantis. Chiunque lo sostituirà dovrà fare i conti con una situazione pesantissima.
Solo qualche mese fa Tavares era stato al centro di un forte scontro con il governo e le opposizioni. “Il settore in crisi anche per colpa sua. L’amministratore delegato di Stellantis dovrebbe vergognarsi e chieder scusa”, areplicò il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. “Non è più in condizioni di chieder niente per come hanno mal gestito e male amministrato un’azienda storica italiana. L’amministratore delegato e la dirigenza di Stellantis – ribadiva- dovrebbero chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana”.