Stupro di Capodanno a Roma, condannato a 5 anni e mezzo. “Non mi ammazza niente, io rido sempre”
Stuprò una sedicenne in una villino a Roma, in zona Primavalle, la notte di Capodanno di quattro anni fa. I giudici della quinta sezione collegiale di Roma hanno condannato Patrizio Ranieri 5 anni e mezzo. La procura, dopo aver chiesto e ottenuto il giudizio immediato, aveva sollecitato una condanna a 12 anni e sei mesi. Secondo l’accusa, Ranieri e altri ragazzi, alcuni minorenni all’epoca dei fatti, avrebbero compiuto abusi sulla 16enne approfittando del suo stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol e droghe. Per questa vicenda due minorenni sono già sotto processo mentre per un altro maggiorenne i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio.
Stupro a Roma, condannato a 5 anni e mezzo
“A quasi quattro anni di distanza da uno degli stupri più brutti avvenuti a Roma si arriva a una sentenza che comunque prevede una condanna a cinque anni e mezzo. I giudici non hanno riconosciuto l’accusa di stupro di gruppo ma quella di stupro individuale. Leggeremo le motivazioni. Adesso lo devo comunicare alla ragazza e sarà difficile perché tornerà a quello che è successo”. Così l’avvocato di parte civile Licia D’Amico, per l’associazione ‘Bon’t Worry’. Raccapricciante il commento del condannato. “Non ho fatto niente, ho la coscienza pulita. A me non mi ammazza niente, io rido sempre”. Lo ha detto Patrizio Ranieri, dopo la condanna a 5 anni e mezzo nel processo per lo stupro di una 16enne avvenuto in una villa a Roma, quartiere Primavalle, la notte di Capodanno del 2020.