2025 anno di pace: dal Quirinale a piazza San Pietro, l’appello unisce Mattarella e Bergoglio

1 Gen 2025 18:35 - di Luigi Albano

Dal Quirinale a piazza San Pietro, l’appello per la pace rimbalza da un messaggio all’altro per il Capodanno, oltre le liturgie istituzionali e religiose: Sergio Mattarella e Papa Francesco, allineati in un sintonia mai come in questa occasione così eclatante.

Mattarella e il Papa: appelli a una sola voce per la pace

Quelle che segnano il passaggio dal vecchio al nuovo anno “sono ore di speranza nel futuro”, e “tocca a noi saperla tradurre in realtà”, perché, ricorda Mattarella “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà”. Le nostre scelte”. A partire dal “rispetto verso gli altri, primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità”. Soprattutto “in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti”. Spes contra spem, parole scelte da Giorgio La Pira per ispirare e raccontare il suo impegno per la pace, mentre Aldo Moro considerava la speranza “la certezza delle cose future”. Due punti di riferimento del Capo dello Stato, che di fronte “alle barbarie” che “non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”, sottolinea che “mai come adesso la pace grida la sua urgenza”, ribadendo “che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi”.

Nel discorso di fine anno anche “l’angoscia per la detenzione di Cecilia Sala”, Mattarella ha anche dedicato parte del sul messaggio al valore fondante del patriottismo, al disagio dei giovani, contro i femminicidi e sul clima.

Le parole di pace di Mattarella hanno fatto da eco ideale, a piazza San Pietro, in quelle di Papa Francesco nel corso del primo Angelus dell’anno, in occasione della 58/a Giornata mondiale della pace. “Preghiamo perché su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione”, ha detto Bergoglio. “Penso alla martoriata Ucraina, a Gaza, Israele, il Myanmar, Kivu, e ai tanti popoli in guerra”. “Fratelli e sorelle, la guerra distrugge, distrugge sempre. La guerra – ha ammonito il Papa – è sempre una sconfitta, sempre”.

Il messaggio di fine anno di Mattarella (testo integrale)

Meloni: apprezzato il messaggio di Mattarella, in particolare il richiamo al patriottismo

Il premier Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha espresso al Capo dello Stato l’apprezzamento personale e del Governo per il messaggio di fine anno”, Meloni “ha apprezzato il richiamo del Presidente al valore fondante del patriottismo, come motore dell’azione quotidiana e sentimento vivo che muove l’impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale”. “Piena condivisione – si legge ancora – sulla necessità di affrontare il crescente disagio che attraversa le giovani generazioni, proponendo risposte concrete ed efficaci. Altrettanto condivisibile il richiamo ai positivi segnali macroeconomici, in particolare sull’export e sull’occupazione, con il contestuale impegno ad intensificare l’azione per ridurre le aree di precarietà e lavoro povero”.

Meloni ha, inoltre, espresso “gratitudine al Presidente per aver ricordato il forte impegno dell’Italia nel contesto globale, anche come Presidenza G7, negli scenari di crisi, sulla strada della pace in Ucraina e in Medio Oriente e per la difesa del diritto internazionale”. Infine, il Presidente Meloni ha rivolto al Presidente e ai suoi cari i migliori auguri per il 2025 e per la prosecuzione del suo mandato.

“Parole così trasversali – osserva Giovanni Donzelli, responsabile Organizzazione di FdI – da essere accolte senza divisioni e strumentalizzazioni. Giovani, sanità, sicurezza, sostegno al lavoro, incentivi a chi produce, vicinanza ai nostri ragazzi in divisa, sono esattamente le priorità che stiamo portando avanti con il governo Meloni. Un governo stabile e rispettato nel mondo, capace finalmente di affrontare le grandi sfide che il Presidente Mattarella ci ricorda”.

Parole ascoltate da 10 milioni 725 mila spettatori. Una audience superiore di circa centomila unità rispetto allo scorso anno, quando erano stati 10 milioni 647 mila 140. In crescita anche lo share, che passa dal 65,13 per cento al 68,36. 

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