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Schlein assediata: i catto-dem la sfidano e si aggrappano all’uomo delle tasse, “l’amico” Ruffini

Schlein assediata: i catto-dem la sfidano e si aggrappano all’uomo delle tasse, “l’amico” Ruffini

Politica - di Eugenio Battisti - 18 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 20 Gennaio 2025 alle 08:52

Tutto come previsto: Elly Schlein è assediata. Il battesimo di Comunità democratica, l’ala catto-dem alla ricerca del centro perduto, dopo il fallimento del Terzo Polo, promosso da Graziano Delrio, si trasforma in un processo a distanza alla segretaria. Riuniti a Milano, dal palco della kermesse si alternano dal palco oltre a Delrio,  il sindaco Beppe Sala, Pierluigi Castagnetti, Lorenzo Guerini ed Ernesto Maria Ruffini, il federatore in pectore, battezzato dall’ultimo segretario del Partito popolare come l’uomo giusto. Protagonista di molti rumors sulla sua discesa in campo, Ruffini è l’uomo del giorno, con buona pace dei distinguo imbarazzati degli organizzatori. “Nel programma c’è perché è un intellettuale, una personalità di valore, un servitore dello Stato”.

I catto-dem all’attacco battezzano Comunità democratica

Che cosa farà, spetta a lui, ripetono tutti. Ma non è un mistero che l’uomo delle tasse stia scaldando i muscoli. Ruffini prende la parola sotto i riflettori e dispensa lezioni di alternativa alla destra atteggiandosi a uomo della provvidenza. Promette che la sfida non è costruire nuovi partiti né nuove aree all’interno di un partito. “Si tratta di coinvolgere insieme nuovi elettori. Andando a cercarli proprio in quella metà di popolazione che ha smesso di affidare la politica alla propria speranza. Dobbiamo strapparli via da quell’astensionismo che è diventato la più grande forza politica del Paese”.

Ruffini, uomo della provvidenza per il centro che non c’è

Ricordando e rimpiangendo David Sassoli Ruffini guarda alla maggioranza Ursula come stella polare catturando l’attenzione dei presenti, a corto di leader. “Forse, se ci fosse ancora lui, ci farebbe riflettere su come quella maggioranza nata in un momento di necessità potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra”. Alternativi – insiste – perché “come si diceva molti anni fa se vinci con la destra è la destra che vince. Senza essere nemici della destra ma dobbiamo essere alternativi. Alternativi con una scelta politica chiara, precisa, condivisa”. Poi la parola magica “fondata su un’assunzione di responsabilità”. Un passaggio che molti hanno letto come l’anteprima di un impegno politico in prima persona. Da remoto si collega il padre nobile Romano Prodi. “C’è bisogno di cominciare a discutere. Sono due anni che il centrosinistra è sostanzialmente muto ed è ora di ricominciare a discutere sul futuro. La democrazia comincia dal dialogo, comincia dalla base. Penso che questo processo democratico dia vitalità ai riformisti”. Poi spara a zero sul governo, ma non è una notizia.

A Milano il battesimo di Comunità democratica

La sfida alla segretaria è ufficiale. Il primo cittadino di Milano, che è stanco del senso di sconfitta che si respira, rimprovera al Nazareno di trascurare il Nord. “Credo che Elly Schlein stia facendo molto bene, il Pd ha una sua dimensione solida. Oggi qui si parla a un mondo cattolico, ma siamo al Nord e al Nord c’è una questione relativa al Nord in sé e al mondo produttivo e noi lì facciamo un po’ fatica a parlare. Non riusciamo a conquistare regioni al Nord”.

Delrio giura: non sarà un nuovo partito

Anche Delrio giura che non sarà scissione. “Oggi è l’inizio di un percorso, non di un partito. Siamo qui per lanciare un’alleanza che non può essere confinata a un solo partito. Alcuni di noi sono nel Pd, altri sono fuori”. Insomma siamo all’invito ecumenico per lanciare un rassemblement dei moderati anche al di fuori dei confini del Pd nel nome della cultura “cattolico-democratica”. Una presenza “che può dare molto al Paese. Chiediamo accoglienza e maggiore spazio”.

Castagnetti: non c’è bisogno di un nuovo partito

Nessuna nuova creatura politica, questo il fil rouge degli interventi. “Mi dispiace per le tante aspettative soprattutto della stampa”, dice Castagnetti. “Ma è stato detto in termini chiarissimi che dopo questo incontro, , non nascerà un partito politico nuovo, non ce ne è bisogno secondo me”. “Comunità Democratica non è una corrente organizzata e non lo sarà, è uno strumento per realizzare incontri e confronti”, spiega Guerini. E Ruffini?  Cosa farà lo deciderà lui. Oggi ha dato a noi spunti importanti di riflessione ma non parlerei di esiti o sbocchi di altro tipo”. Qualcosa al centro si muove, povera Elly. Più di qualcosa: in contemporanea al convegno di Milano a Orvieto si riunisce per due giorni Libertà Eguale, storica corrente di destra del Pd. ‘Non sarà “mai” un partito politico’, dice il presidente Enrico Morando. La segretaria non è stata invitata a nessuno dei due eventi, i centristi dem preferiscono dialogare da soli.

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di Eugenio Battisti - 18 Gennaio 2025