Alemanno arrestato la notte di San Silvestro. Dai Radicali a Marco Rizzo: giustizia a orologeria
“Capodanno, ore 20, arrestato Alemanno. Revocata libertà condizionale ottenuta dopo una condanna che finiva tra 4 mesi. Mancato rispetto spostamenti e orari. In Italia si puo’ uccidere un carabiniere e andare ai domiciliari. Per lui accanimento per posizioni no guerra? Solidarietà”. Così su X Marco Rizzo, leader di ‘Democrazia Sovrana e Popolare’, in relazione all’arresto dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
“Anche volendo è impossibile non vedere spropositata la misura del carcere inflitta a Gianni Alemanno, guarda caso nella notte del 31 dicembre”, affermano Maurizio Turco e Irene Testa rispettivamente segretario e tesoriere del Partito Radicale. “È necessario – proseguono – che i parlamentari della Repubblica intervengano con urgenza per riformare una giustizia che produce solo ingiustizia e che fa sempre più paura ai cittadini. Occorre adottare, per quanto istituzionalmente di loro competenza, tutte le misure necessarie volte a disinnescare la bomba ad orologeria che apprendisti artificieri della ‘certezza della pena‘ hanno da tempo dolosamente innescato”.
Arrestato Alemanno: quali sono le contestazioni
Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha emesso nei confronti di Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, un provvedimento d’urgenza contestando di non avere rispettato le prescrizioni previste nell’affidamento ai servizi sociali. Alemanno, condannato in via definitiva a 1 anno e 10 mesi, doveva svolgere attività presso la struttura Solidarietà e Speranza, gestita da suor Suor Paola D’Auria. che si occupa di famiglie in difficoltà e di soggetti vittime di violenze. Tra i divieti previsti anche quello di non lasciare la propria abitazione prima delle 7 del mattino e rincasare entro le 21. Su istanza della difesa – che chiede il ripristino della misura alternativa -, dovra’ essere ora fissata una udienza davanti alla Sorveglianza che si svolgera’ nelle prossime settimane.
I giudici, secondo quanto si apprende, contestano alcuni episodi di violazione a cui Gianni Alemanno avrebbe fornito giustificazione poi risultate false. Entro trenta giorni dovrà essere fissata udienza e in quella sede si valuterà una eventuale conferma dell’ordinanza. Il rischio è che Alemanno, che ha iniziato l’attività presso la struttura nel novembre del 2023, si veda revocato il ‘presofferto’ e debba, quindi, scontare per intero la pena passata in giudicato.
Antoniozzi: vicino ad Alemanno, per me rimane una persona per bene
“Ho fatto l’assessore con Gianni Alemanno – afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi – e per me rimane una persona perbene. Provo dolore per quanto gli è accaduto e spero che possa presto chiudere questa vicenda. Gli sono umanamente vicino anche se non ho elementi per giudicare. Ma ritengo importante manifestare agli amici la propria solidarietà nei momenti difficili. Ed è una vicinanza del tutto personale che non ha alcun significato politico”.
Arlechino (Indipendenza): misura sproporzionata e arbitraria
“Non possiamo ignorare le tempistiche e le modalità di un provvedimento che lascia perplessi. Sorge il dubbio di un mancato rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalita’ nel disporre tout court la sospensione della misura alternativa e l’allocazione in carcere, senza un’ammonizione preventiva e una diffida al rispetto della misura o, tutt’al piu’ l’applicazione della detenzione domiciliare, in attesa del pronunciamento in esito allo svolgimento della Camera di Consiglio del tribunale di Sorveglianza. In un Paese dove spacciatori, rapinatori e criminali di ogni genere spesso godono di misure più leggere come l’obbligo di firma o i domiciliari, si decide di far trascorrere l’ultimo dell’anno in carcere a una persona che non rappresenta certo un pericolo sociale, non e’ a rischio di fuga o di reiterazione del reato”. Cosi’, in una nota, Massimo Arlechino, presidente del movimento ‘Indipendenza!’, dopo l’arresto dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, segretario nazionale dello stesso partito, che si trova ora nel carcere romano di Rebibbia “per presunte violazioni dei provvedimenti restrittivi a cui era sottoposto. Questo avviene a pochi mesi dalla conclusione della sua pena, originata da reati che, e’ bene sottolinearlo, sono stati in gran parte depenalizzati”, aggiunge.
“Alemanno arrestato quando l’opinione pubblica è distratta”
“Questo provvedimento è arrivato in un momento in cui le attività giudiziarie sono ferme, gli avvocati meno disponibili e l’opinione pubblica è distratta dalle festività. Ci sia consentito manifestare il dubbio che ci troviamo di fronte a una giustizia applicata in modo quantomeno sproporzionato se non arbitrario – dice Arlechino – conosciamo bene Alemanno. La sua forza e la sua determinazione lo aiuteranno a superare anche questa ennesima prova. Tuttavia, non possiamo non vedere in questo caso un segnale più ampio: quello di una Nazione in cui la libertà è sempre più negata e le voci fuori dal coro sistematicamente represse. Gianni Alemanno, con il coraggio che lo ha sempre distinto, con il movimento ‘Indipendenza!’, ha sempre sostenuto posizioni contro il mainstream su temi cruciali come la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l’uscita dell’Italia dalla Ue e la denuncia delle storture di un liberismo ormai al tramonto. Questi temi lo rendono indubbiamente una figura politica scomoda, ancor più perché rappresentano un faro per chi crede in un’alternativa a un sistema in declino”.
“La sua opposizione alle guerre, al nichilismo di questa fase storica e alla perdita di sovranità nazionale, unita alla sua visione di una società più giusta e libera, lo hanno sempre portato a lottare con coraggio e senza compromessi – conclude la nota di Arlechino – non ci fermeremo. Saremo al suo fianco, oggi come ieri, con orgoglio e determinazione”