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Alibaba vuole battere DeepSeek e lancia l’intelligenza artificiale più potente al mondo
Alibaba lancia il suo guanto di sfida a DeepSeek nel bel mezzo del Capodanno lunare, quando mezza Cina si gode i ravioli in famiglia. Un tempismo che sa di dichiarazione di guerra piuttosto che di coincidenza. A soli due giorni dalla sua volata in Borsa, il colosso cinese ha annunciato il rilascio di Qwen 2.5-Max, un modello di intelligenza artificiale che, a loro dire, supera DeepSeek-V3, il recente fenomeno della Silicon Valley con passaporto cinese.
Uno scontro tra titani (o Davide contro Golia?)
Non si tratta solo di un aggiornamento software, ma di una mossa calcolata in un contesto di feroce competizione interna ed esterna. Il modello di Alibaba, secondo l’unità cloud dell’azienda, «supera… quasi su tutta la linea Gpt-4o, DeepSeek-V3 e Llama-3.1-405B». In altre parole, l’azienda di Jack Ma (sebbene lui non sia più al comando, al suo posto ora c’è Eddie Wu) vuole ricordare a tutti chi detta le regole del gioco nel mercato cinese.
L’ascesa vertiginosa di DeepSeek, con il lancio del suo modello R1 pochi giorni fa, ha creato non pochi grattacapi alle big tech occidentali, tanto da provocare un crollo delle azioni tecnologiche statunitensi a Wall Street. Il motivo? Il presunto basso costo di sviluppo di DeepSeek-R1, che ha messo in sordina tutto l’Occidente e fatto pensare che il giovane Ceo Liang Wenfeng, classe 1985, fosse il nuovo Musk o Bezos. Ma evidentemente, questo non è piaciuto ad Alibaba, che ha subito accelerato i tempi per il rilascio del suo nuovo colosso dell’Ai.
Quando l’intelligenza artificiale è una corsa contro il tempo
Due giorni dopo il rilascio di DeepSeek-R1, anche ByteDance (proprietaria di TikTok) ha aggiornato il suo modello, dichiarandolo superiore all’ultimo modello di OpenAi, l’azienda finanziata da Microsoft. Se questo suona come un botta e risposta tra giganti, è perché lo è. La società Wenfeng che già sognava il podio e il plauso del presidente cinese Xi Jinping, ora dovrà accontentarsi di dividerlo con un altro suo concittadino o mettersi al lavoro per dimostrare di essere migliore. Un duello fino all’ultimo respiro, perché chi resta indietro rischia di scomparire… Nel vero senso della parola, un po’ come il povero Jack Ma.
La guerra dei prezzi all’orizzonte
Già lo scorso maggio, con l’uscita di DeepSeek-V2, si era scatenata una guerra dei prezzi sul mercato dell’intelligenza artificiale cinese. Il modello, open-source e incredibilmente economico (1 yuan per 1 milione di token), ha costretto Alibaba a tagliare i costi dei suoi modelli fino al 97%. Un terremoto che ha coinvolto anche Baidu e Tencent, portando il settore a un punto di svolta.
Ma non tutti credono che DeepSeek giochi solo sul prezzo. Wenfeng in una rara intervista rilasciata a Waves lo scorso luglio che la startup «non si cura delle guerre dei prezzi» e che il suo vero obiettivo è l’Agi, l’intelligenza artificiale generale. OpenAi definisce l’Agi come un sistema in grado di superare l’uomo nella maggior parte delle attività economicamente rilevanti.
Il modello DeepSeek: più startup, meno colossi
Se Alibaba e altri colossi cinesi contano centinaia di migliaia di dipendenti, DeepSeek è un laboratorio agile e snello, composto principalmente da giovani laureati e dottorandi delle migliori università della Cina. Liang Wenfeng non ha mai nascosto il suo scetticismo sui suoi competitor: «I grandi modelli fondazionali richiedono innovazione continua, e le capacità dei giganti tecnologici hanno dei limiti».