Anche Gramellini “promuove” il pacchetto Bibbia- Occidente-latino: “Sapere chi sei è un bene”
Dal Manifesto che parla di “scuola da Libro Cuore di Valditara” a molti commenti che da sinistra parlano di un ritoprno al passato, spicca per contrasto il parere di Massimo Gramellini. Sul Corriere della Sera ci regala un ottimo “Caffè” circa le novità anticipate dal ministro dell’Istruzione e del merito sui programmi di elementari e medie. Allo scrittore, editorialista e conduttore non scandalizzano il latino, la proposta di lettura della Bibbia, lo studio della storia dell’Occidente. Non trancia giudizi ma ragiona e invita a farlo: “Dimentichiamo per un attimo l’inutilità pratica di questo dibattito: dal momento che in Italia qualunque riforma scolastica, umanistica o scientifica, conservatrice o progressista, è destinata a scontrarsi con le disfunzioni di un sistema soffocato dalla burocrazia e affidato alla buona volontà di insegnanti sottopagati”.
Gramellini sul “Corriere”: Non c’è nulla di male nel far studiare Bibbia, Occidente, latino
Dopo questa premessa aggiunge: “Ma di per sé non c’è nulla di male nel far studiare la Bibbia e la storia dell’Occidente fin dalle elementari, o nel reinserire un’ora facoltativa di latino alle medie. Un albero non cresce senza le radici — le nostre sono Omero e la Bibbia — ed è importante saper distinguere Alessandro Magno da Carlomagno. Altrimenti si sarà indotti a pensare che sia tutto un magna-magna” ironizza Gramellini.
Insomma, non si capisce bene perché i detrattori di queste linee-guida individuino nello studio più accurato di alcuni classici delle nostre lettere e della storia un vulnus. Ossia, comprendiamo la polemica politica anche se oziosa (Shlein ha dichiarato che “Valditara ha nostalgia delle bacchettate sulle mani….” ). Ma nel merito, anche un intellettuale non certo ascrivibile al melonismo come Gramellini non considera affatto vergognose le nuove linee del ministro. Così come altri studiosi di diversa formazione avevano accolto positivamente i nuovi programmi che partiranno dal prossimo anno scolastico.
Gramellini: “Sapere chi sei è un bene”
Ci piace sottolineare soprattutto questa sottolineatura: “Quanto al latino, è come la cyclette, che sembra una fatica inutile perché pedali e resti fermo. Mentre in realtà ti stai facendo i muscoli con cui potrai scalare qualsiasi montagna”. Da applausi. “Certo aggiunge- il pacchetto Bibbia-Occidente-latino rivela un progetto ideologico. Il tentativo di opporsi a una scuola globalizzata che, in nome dell’inclusione, finisca per allevare degli apolidi privi di un’identità definita e di una memoria condivisa. Però bisogna intendersi- avverte Gramellini- sapere chi sei è un bene, se ti aiuta a incontrare gli altri con meno paura. Non se diventa un’arma per contrapporti o un pretesto per isolarti. Da che mondo è mondo, chiudersi peggiora le cose; è aprirsi che le migliora. Lo testimonia la storia dell’Occidente e lo scrivevano già Seneca e Marco Aurelio. In latino”.