Andrea Rivera contro gli ex compagni: “Fanno satira a 90 gradi. Bersani mi censurò a una festa dell’Unità”
A palle incatenate contro gli ex compagni de La7, in particolare quelli di Propaganda Live: così parlò Andrea Rivera, il comico e cantautore satirico romano che andava per la maggiore fino a qualche anno fa. Da qualche tempo è uscito dal gruppo dei volti noti della tv. Colpa – secondo lo stesso Rivera, che non ha fatto mai mistero del suo posizionamento all’estrema sinistra – dell’eccessiva sincerità che lo contraddistingue. “Certi fanno satira a 90 gradi, io a 360”, attacca perfidamente Andrea Rivera, in un’intervista al sito Mowmag.
Il comico romano racconta di essersi giocato l’amicizia con Sabina Guzzanti dopo averle detto: “Berlusconi lo fai tale e quale. La sua cerchia mi tagliò fuori. Una fatwa. L’avevo fatwa grossa. Ma l’autoironia?”. Il Maestro Monicelli invece lo onorò di una battuta: “Da dove saresti uscito tu?”, mentre Luca Barbareschi gli disse: “Sei l’unica zecca simpatica”.
“Faccio satira a 360 gradi, mica a 90 come certi in tv”. L’intervistatore gli chiede di chiarire a chi si riferisca in particolare, ma lo stesso Andrea Rivera glissa. “In Rai chi c’è? Blob? Pif? E a La7, più che satira c’è chi saa tira”, continua Andrea Rivera. Se in Rai la satira è sparita, sulla rete di Urbano Cairo svela: “A Propaganda avevano affidato la trovata dei citofoni a Memo Remigi. Io so’ più ‘Memo re’ di quegli sketch, con il direttore Salerno li avevamo sviluppati a Rai3”. Accusandoli praticamente di essersi appropriati del format.
Insomma, per citare Fulvio Abbate autore di un pamphlet sull’argomento, il compagno Rivera è stato fregato dall’amichettismo di sinistra. E dai troppi cortigiani. Tradito, forse, anche dalla passione per gli anagrammi: “Festa dell’Unità di Treviso. Invento un anagramma sul nome Silvio Berlusconi. Bersani mi fa: Andrea non lo dire”. Il risultato era Biscione Ulivo Srl, inadatto a una Festa di partito, no?
Il comico romano, memore della sua collocazione a sinistra, confida di avere ben 180 anagrammi su Salvini, più uno su Giorgia Meloni: “Leggi A Noi! O Mori”. Alla fine dell’intervista c’è però un dato che emerge, incontrovertibile: se Andrea Rivera non va più in tv non è per gli anagrammi sulla premier o le battute sul centrodestra.