CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Arrestata la prof di Castellammare che era stata picchiata dalle mamme. L’accusa: violenza sessuale su minori

Arrestata la prof di Castellammare che era stata picchiata dalle mamme. L’accusa: violenza sessuale su minori

Cronaca - di Luisa Perri - 14 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 14 Gennaio 2025 alle 15:53

A dare origine alla rabbia delle mamme napoletane era stato un messaggio allarmante sulla chat dei genitori, poi la violenta aggressione fisica nei locali della scuola mossi dalla convinzione che quelle terribili accuse di violenza sessuale su alunni minorenni fossero vere. Risale al 14 novembre scorso il pestaggio della 40enne insegnante di sostegno della scuola Catello Salvati di Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, che oggi, a distanza di due mesi, è stata arrestata dai Carabinieri con l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.

Chi è la prof arrestata

Un’aggressione violenta che vide coinvolto anche il padre della docente, intervenuto per difendere la figlia dalla furia dei genitori, tutti residenti nel difficile rione Scanzano di Castellammare.

Le mamme di Castellammare di Stabia avevano aggredito la prof

Nei giorni precedenti alcuni di loro avevano raccolto le confessioni dei loro figli sugli abusi sessuali subiti dalla docente; ai genitori, i ragazzi hanno mostrato i messaggi scambiati con la donna su Whatsapp e nel gruppo Instagram chiamato “la Saletta”, dal nome dato informalmente alla stanza della scuola dove la prof mostrava loro video pornografici, intavolava discorsi di natura sessualmente esplicita, arrivando in un caso ad abusare sessualmente di uno degli studenti.

Dalla rabbia si è passati all’aggressione fisica, messa in atto da una trentina di persone che hanno fatto irruzione nella scuola e picchiato con violenza la docente. A seguito dell’episodio, alla riapertura dell’istituto il lunedì seguente, fu disposta la presenza di una pattuglia dei Carabinieri all’ingresso della scuola per prevenire possibili nuove aggressioni. Al rientro, all’esterno dell’istituto, campeggiava uno striscione con la scritta: “Tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”.

L’accusa: “Ha praticato del sesso orale su un alunno 13enne”

È emerso che la docente, insegnante di sostegno di uno dei minori coinvolti, a partire dal mese di ottobre 2023, “avrebbe sottoposto gli alunni – si legge in una not stampa – a reiterate condotte di carattere sessualizzante, portandoli durante l’orario scolastico (con la scusa di impartire ripetizioni), in un’aula riservata della scuola, da lei soprannominata ‘la saletta’, ove avrebbe ripetutamente mostrato loro del materialmente pornografico,

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Luisa Perri - 14 Gennaio 2025