![Attivista di “Non una di meno” stuprata da un “compagno” e “amico fidato” dell’associazione Attivista di “Non una di meno” stuprata da un “compagno” e “amico fidato” dell’associazione](https://www.secoloditalia.it/files/2025/01/Attivista-stuprata.jpg)
Attivista di “Non una di meno” stuprata da un “compagno” e “amico fidato” dell’associazione
“Questo post vuole essere la denuncia di uno stupro subito da una di noi, da parte di un ‘compagno’ che oltre ad essere un ‘amico fidato’, si è sempre dichiarato alleato attraversando i nostri spazi pubblici”. Così le militanti dell’associazione transfemminista “Non una di meno” della città di Trento hanno pubblicamente denunciato lo stupro di una delle loro attiviste attraverso i social network, ma senza dare indicazioni sulle sembianze dell’individuo e con diffidenza nei confronti delle istituzioni italiane. “Un uomo che ha tradito la fiducia accordatagli abusando di una nostra sorella in un momento di fragilità”, prosegue la nota «ci troviamo ancora una volta a denunciare il mancato rispetto del consenso di una donna che non era in grado di esplicitarlo: in quel frangente l’alleato ha esercitato in modo ancor più vigliacco e vile il proprio potere”.
Il post poi continua con un avviso delle attiviste transfemministe, ammonendole del fatto che un uomo vicino a loro non sia una “garanzia di rispetto e sicurezza”. l’associazione – in base alle parole scritte nel comunicato – ha scelto di non specificare ulteriori dettagli, chiedendo anche una presa di posizione politica nei confronti della donna “nelle cui mani sta libera scelta rispetto ad una denuncia in ambito giudiziario” aggiungendo però “fermo restando che non abbiamo bisogno di tribunali che sanciscano se il fatto sussiste o meno”. Il comunicato delle transfemministe finisce con lo slogan “Lo stupratore è il figlio sano del patriarcato: compagni in piazza, fascisti a casa”: slogan piuttosto contraddittorio perché nella parte iniziale avevano precisato che fosse stato proprio un compagno ad aggredire sessualmente una delle attiviste.
Attivista di non una di meno stuprata da un ‘compagno’: l’ammonimento del post
“Sorelle, guardiamoci sempre le spalle a vicenda, perché un uomo che si dichiara ‘alleato’ non è garanzia di rispetto e sicurezza” si legge nel post presente sui social, rimarcando che “per noi ‘sorella io ti credo’ vale nel momento in cui una donna dice di essere stuprata!”. Le militanti di ‘Non una di meno’ difendono la legittimità di una denuncia da parte della donna vittima di violenza sessuale, ma poi rettificano la loro visione di malafede nelle istituzioni, scrivendo di non aver bisogno di tribunali “soprattutto in un sistema che troppo spesso non solo non riconosce le violenze, ma anzi vede la donna rivittimizzata e messa sotto accusa”. “Come movimento transfemminista siamo al fianco di nostra sorella – ovvero dell’attivista stuprata – diamo voce alla sua rabbia attraverso questa denuncia pubblica!”, ma appunto senza provvedere e collaborare con le autorità competenti.