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Avvisi di garanzia, Mastella: “A pensar male si fa peccato ma… Il governo vada avanti con la riforma”

Avvisi di garanzia, Mastella: “A pensar male si fa peccato ma… Il governo vada avanti con la riforma”

Politica - di Gabriele Caramelli - 30 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 30 Gennaio 2025 alle 19:33

“Un paese democratico come il nostro con un conflitto permanente non regge”. Così l’ex ministro e sindaco di Benevento Clemente Mastella in un’intervista su Il Giornale sugli avvisi di garanzia al premier Giorgia Meloni, al sottosegretario Alfredo Mantovano e ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi dopo il rilascio del capo della polizia libica Almasri. Il corto circuito per l’ex Guardasigilli è inevitabile. “Mi aspetto che Mattarella richiami tutti al buon senso – ha detto – nel mio caso l’arresto di mia moglie avvenne nel giorno in cui da ministro andavo a fare la relazione in Parlamento sullo stato della giustizia”. Lo scontro – aggiunge – non aiuta per prima proprio la giustizia”-

Gli avvisi di garanzia collegati alla riforma della giustizia portata avanti dal governo? Mastella, che ha subito in prima persona l’assedio giudiziario, certo non lo esclude. “Come diceva Giulio Andreotti ‘a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina’ “. Nel corso della conversazione ha ricordato la vicenda giudiziaria che ha tenuto con il fiato sospeso lui e la moglie Sandra Lonardo nel 2008, conclusa con l’assoluzione. Ha ricordato che l’Odissea giudiziaria durata 11 anni gli costò le dimissioni dal ruolo di ministro del Lavoro. Il sindaco beneventano ha ricordato che all’epoca del caso “si era arrivati a considerare tutto l’Udeur, il mio partito, un’associazione  a delinquere. Poi è finito tutto nel nulla”.

Mastella dà un consiglio alla destra sulla separazione delle carriere, poi avverte “Serve responsabilità dei giudici se c’è faziosità”

Mastella ha dato un consiglio alla destra in questa fase delicata: “Fossi in loro farei la mossa del cavallo. La riforma della separazione delle carriere è già stata approvata alla Camera  ora andrei al Senato. Aprirei un tavolo e direi ‘benissimo, noi abbiamo fatto questo, siamo ancora disponibili a modificare, ma senza toccare i principi per cui ci hanno votato i nostri elettori, vediamo cosa si può modificare’ “. Poi si è detto favorevole anche alla responsabilità civile dei giudici: “Se si scopre che c’è stata faziosità come nel mio caso, perché no? Se c’è il dato di una sorta di dolo non è accettabile”.

Mastella sugli avvisi di garanzia agli esponenti del governo: “Si rischia di arrivare alle guerre puniche”

“Bisogna fare appello a tutti, al Parlamento e al governo perché il rischio è che si arrivi alle guerre puniche”, avverte. La preoccupazione dell’ex titolare del dicastero per il lavoro sul conflitto tra politica e magistratura rimane alto, soprattutto dopo gli ultimi eventi che hanno coinvolto il presidente del Consiglio e i piani alti del governo. “Si stabilisca il principio biblico per cui nessun procuratore deve essere alle dipendenze del governo e si va avanti”.

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di Gabriele Caramelli - 30 Gennaio 2025