Caso Daniels, Trump condannato ma non andrà in carcere: “Il popolo americano è la vera giuria”

10 Gen 2025 18:08 - di Demetra Orsi
TRUMP STORMY DANIELS

A meno di due settimane dall’inaugurazione del 20 gennaio, la vicenda giudiziaria che ha segnato l’ultimo anno di Donald Trump si conclude con una sentenza destinata a lasciare il segno, ma che non contempla le sbarre. Il giudice Juan Merchan ha infatti emesso un verdetto di condanna per il presidente eletto nel caso legato ai pagamenti effettuati alla pornostar Stormy Daniels, senza tuttavia imporre pene detentive o pecuniarie. «I democratici radicali hanno perso un’altra patetica e antiamericana caccia alle streghe», tuona il tycoon su Truth. «La vera giuria, il popolo americano, ha parlato — decreta — rieleggendomi con un mandato schiacciante in una delle elezioni più importanti della storia».

Giudicato colpevole, ma senza sconti di pena

«Tra i poteri della presidenza degli Stati Uniti non c’è il potere di cancellare il verdetto di una giuria», dichiara il giudice Merchan, chiudendo il processo con una «rilascio incondizionato». In altre parole, Trump è formalmente colpevole, ma non sconterà alcuna pena. Resta però l’iscrizione permanente della condanna nel casellario giudiziario, un fatto senza precedenti nella storia americana.

Trump: “Volevano una caccia alle streghe”

Trump, intervenuto tramite videoconferenza, non ha perso l’occasione per ribadire la sua versione. «L’obiettivo era danneggiare la mia reputazione. La verità è che sono totalmente innocente, non ho fatto nulla di sbagliato», le sue parole. Con alle spalle due bandiere americane e una cravatta a righe bianche e rosse, il presidente eletto ha parlato direttamente al suo elettorato, sostenendo che il processo non ha avuto l’effetto desiderato dai suoi detrattori: «Gli elettori hanno visto questo processo e hanno capito. E hanno votato per me».

Trump accusa: “Il dipartimento dell’Ingiustizia di Biden/Harris”

«Dopo aver speso decine di milioni di dollari, sprecato oltre 6 anni di lavoro ossessivo che avrebbero dovuto essere spesi per proteggere i cittadini di New York dalla criminalità violenta e dilagante», i democratici, coordinati con il «dipartimento dell’Ingiustizia di Biden/Harris», hanno lanciato «un’opera di armamento senza legge» con accuse false e prive di fondamento contro il 45° e 47° Presidente. Eppure, è ora prosciolto. «Questo risultato dimostra da solo che, come avevano detto tutti gli studiosi e gli esperti di diritto, non c’è un caso e non c’è mai stato un caso — scrive The Donald— e che l’intera truffa merita di essere annullata»

Le origini del caso Stormy Daniels

La vicenda risale al 2016, quando il legale di Trump, Michael Cohen, versò 130.000 dollari a Stormy Daniels per comprare il suo silenzio su una presunta relazione con il futuro presidente. Le accuse di falsificazione di documenti aziendali, legate a questo pagamento, hanno portato a 34 capi di imputazione. Ma ora è Trump a pronunciarsi: «Questo “caso” non aveva nessun crimine, ma solo un giudice altamente conflittuale e un testimone chiave screditato, radiato, noto per spergiuri seriali».

“Giorno triste” per l’America di Trump, ma peggiore per quella di Biden

«È un giorno molto triste per il presidente, ma anche per l’America», dichiara il legale Todd Blanche, che farà parte della prossima amministrazione trumpiana come vice ministro della Giustizia. «L’evento di oggi è stato una spregevole farsa, e ora che è finito, faremo appello a questa bufala, che non ha alcun merito, e ripristineremo la fiducia degli americani nel nostro sistema di giustizia, una volta grande», conclude il presidente eletto.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *