Caso Salis, si costituiscono 7 “compagni” tedeschi: per l’accusa sono della banda del martello
Sette estremisti di sinistra tedeschi si sono consegnati alle autorità delle città di Colonia, Brema, Kiel e Hamm lunedì mattina. Secondo l’accusa sono appartenenti alla famigerata “banda del martello” che ha effettuato raid a Budapest tra il 9 e l’11 febbraio 2023.
Se estradati in Ungheria rischiano 24 anni di carcere
I sette presunti esponenti alla Hammer-gang, si sono consegnati volontariamente alle autorità in diverse località della Germania. Lo comunicano in una nota congiunta i loro legali. Gli imputati, che risultavano latitanti, erano ricercati con mandato di arresto internazionale. “Sono accusati di aver preso parte agli attacchi contro estremisti di destra avvenuti a Budapest nel febbraio 2023. I nostri clienti vogliono difendersi da queste accuse in Germania. I giovani si sono quindi consegnati alle autorità, nonostante la minaccia di estradizione in Ungheria”, si legge nella nota. In circostanze simili era arrivato l’arresto dell’italiana Ilaria Salis. “In questo contesto, la cittadina tedesca Maja T. è stata estradata in Ungheria il 28 giugno 2024 in circostanze contrarie allo stato di diritto”, si legge ancora nel comunicato.
Ilaria Salis e i compagni della banda del martello
Gli avvocati sottolineano che i loro assistiti “in Ungheria, rischiano una condanna fino a 24 anni di carcere in un processo penale che non rispetta lo stato di diritto”. “Le condizioni carcerarie in Ungheria sono disumane. -prosegue la nota – La difesa dei giovani che si sono costituiti oggi si era già rivolta alla Procura federale più di sei mesi fa. Aveva annunciato che i clienti si sarebbero consegnati alle autorità tedesche nonostante la promessa di non estradizione in Ungheria. La Procura federale può impedire l’estradizione avviando un procedimento penale in Germania”. I legali chiedono, quindi, che “le autorità tedesche non consegnino i giovani antifascisti al regime autoritario di destra ungherese. L’estradizione sarebbe una palese violazione dei diritti fondamentali e umani”.
Le indagini riguardano aggressioni nel corso dell’annuale “Giorno dell’Onore”, in cui diverse persone sono rimaste ferite, alcune gravemente. Un’imputata, nota nell’ambiente della sinistra radicale come “Maja”, è stata arrestata a Berlino nel dicembre 2023 ed estradata nel giugno 2024: il divieto della Corte federale di giustizia è arrivato troppo tardi.
Un altro estremista di sinistra è stato arrestato in un hotel di Berlino alla fine del 2023. Tobias E., che ha confessato i crimini, è stato condannato a tre anni di carcere la scorsa settimana a Budapest. Pena che deve scontare in Ungheria. La 30enne apparteneva alla famigerata “banda del martello” nell’ambiente di Lina E., che dava la caccia a persone che considerava neonazisti non solo a Budapest, ma anche in Sassonia e Turingia.
I 7 estremisti erano latitanti da due anni
A Berlino, il processo penale contro “Maja“, un’altra estremista di sinistra tedesca e italiana, ha portato a un attacco all’Istituto Ungherese di Cultura. Diversi vetri delle finestre sono stati distrutti e la facciata vandalizzata.
“Non è un giorno facile per noi, ma c’è una scintilla di speranza nelle nostre vite. Siamo felici che i nostri figli siano tornati dopo due anni in cui erano irrintracciabili. Si sono consegnati liberamente pur temendo di essere estradati. Questa prospettiva ci preoccupa molto ma abbiamo la speranza che non si arrivi a una nuova estradizione”. Lo ha detto la madre di uno dei giovani presunti componenti della banda del martello. “Oggi sussiste la chance di un processo di diritto. I nostri figli cercano di dare un segnale di de-escalation”, ha aggiunto, nel corso di una conferenza stampa a Berlino.