Consulta, nuova fumata nera: 377 schede bianche. Ma la quadra bipartisan è vicina
Nuova fumata nera sulla Consulta. La votazione del Parlamento, riunito in seduta comune per la nomina dei quattro giudici costituzionali, anche stavolta non ha centrato l’obiettivo. Sono state 377 le schede bianche, 15 le nulle, 9 i voti dispersi. L’esito era nell’aria fina dalla mattina. Più facile che si trovi la quadra in settimana, dicono dal centrodestra. C’è chi scommette che si chiuda giovedì ma potrebbe anche slittare alla prossima settimana. Il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, è convinto che in settimana si chiuda (”so che i leader ci stanno lavorando”). Lo stesso sostengono da Fratelli d’Italia e Pd. Anche se nel pomeriggio fonti parlamentari del centrodestra fanno sapere che la nuova riunione del Parlamento in seduta comune potrebbe slittare alla prossima settimana. Stessi gli umori del centrosinistra su un rinvio.
Consulta: nuova fumata nera, ma la quadra è vicina
La maggioranza richiesta per l’elezione dei giudici mancanti è quella dei tre quinti dei componenti. Si tratta del tredicesimo scrutinio per il sostituto dell’ex presidente della Consulta Silvana Sciarra e del quarto per i tre giudici scaduti a fine dicembre (Augusto Barbera, Giulio Prosperetti e Franco Modugno). Domani, intanto, è stata convocata per le 9 del mattino la conferenza dei capigruppo di Montecitorio con le comunicazioni del presidente. Nel centrodestra Fdi punta dritta sul consigliere giuridico di palazzo Chigi Francesco Saverio Marini, mentre Pd e Cinquestelle avrebbero deciso di convergere sul costituzionalista Massimo Luciani. Risolto anche il rebus in casa Forza Italia, dove a lungo si è assistito al braccio di ferro tra il viceministro alla Giustizia, il deputato Francesco Paolo Sisto, e il senatore Pierantonio Zanettin. Alla fine avrebbero trovato l’intesa su un terzo nome, l’avvocato generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli.
Tutti votano scheda bianca
I gruppi parlamentari di opposizione hanno concordato di votare scheda bianca, così anche il centrodestra. “Stiamo nel pieno del compromesso costituzionale, si sta lavorando in maniera unitaria dento il perimetro delle opposizioni. Poi c’è un confronto molto costruttivo tra opposizione e maggioranza che ci consentirà presto di chiudere”. Così il presidente dei senatori dem Francesco Boccia, al termine della riunione dei gruppi. “Oggi mancava poco, la prossima volta ci siamo, siamo vicini al gol”, dice il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan. “La valutazione va fatta con molto discernimento. A lungo l’opposizione non ha nemmeno votato, ora siamo nella fase finale: la prossima volta ci siamo”.
Malan: siamo vicini al gol, la prossima volta ci siamo
Anche per il vicepresidente della Camera, l’azzurro Giorgio Mulè, la quadra è vicina. “Su tre nomi pare che ci sia l’accordo con l’opposizione, sul nome condiviso si sta lavorando. È un po’ come la storia dei moschettieri. Ci sono Athos, Porthos, Aramis e manca D’Artagnan. Per quanto ne so io siamo vicini a trovare un accordo”. “Se la maggioranza vuole forzare sul giudice bipartisan, non ci stiamo”, incalza invece Giuseppe Conte. Il rischio è che le successive formalità da espletare pregiudichino la ricostituzione del plenum della Consulta entro lunedì prossimo. Giorno in cui la Corte si riunirà in camera di consiglio sull’ammissibilità dei referendum, tra cui quello sull’Autonomia. “Se i parlamentari eleggessero i 4 giudici giovedì prossimo, i neo eletti potrebbero fare in tempo, giurando al Quirinale venerdì 17, anche se non porta bene”, risponde scherzando con l’Adnkronos l’ex vice presidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti, nella rosa dei 4 giudici.