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Craxi 25 anni dopo. La Russa ad Hammamet: “Un grande della storia, non doveva morire in esilio” (video)

Craxi 25 anni dopo. La Russa ad Hammamet: “Un grande della storia, non doveva morire in esilio” (video)

Politica - di Alessandra Danieli - 18 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 19 Gennaio 2025 alle 09:27

A 25 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, l’ex premier e leader socialista morto in esilio in Tunisia  viene ricordato ad Hammamet con una cerimonia composta dal forte impatto simbolico e l’inaugurazione della mostra “Volti del Novecento” al Centro Internazionale Dar Sebastien. Come ogni anno un mazzo di garofani rossi sulla tomba di un grande protagonista della vita italiana, nel piccolo cimitero cristiano all’ombra della Medina di Hammamet. Oltre ai figli, Stefania e Bobo, alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro degli Esteri Antonio Tajani anche a nome del governo.

La Russa ad Hammamet: un grande italiano, non doveva morire all’estero

“Calmati i venti della cronaca Bettino Craxi diventa un personaggio della Storia, che può avere luci e ombre. Passato il tempo delle invettive, penso che Craxi debba essere studiato come una grande figura della storia”, ha detto La Russa durante il taglio del nastro della mostra. “Qual è quello che io sento il debito più grande, oltre a quello di un dibattito serio e sereno sulla sua figura? È quello di non avere impedito che morisse all’estero, in esilio, non avere voluto che potesse curarsi in Italia. Fu questa devo ammetterlo – continua la seconda carica dello Stato –  la spinta che mi portò già all’inizio degli anni 2000 a venire a rendere omaggio a chi era morto esule. Perché in quegli anni a chiamare patria l’Italia eravamo veramente in pochi, mentre oggi siamo la maggioranza”, ha detto La Russa. “Nell’arco costituzionale c’era solo Craxi. In quegli anni, non dimentichiamo la mia parte politica, che tra l’altro era una cosa a parte fuori dall’arco costituzionale. Lui ci provò forse non lo capì bene, ma in quel momento fu la prima volta che il Msi venne avvicinato. Per cui oggi ho voluto dire sì all’invito di Stefania. Perché lo sentivo come un momento anche di quella difficile pacificazione del dopoguerra che tarda ad arrivare su tanti fronti, ma questa è un’altra storia”. E ancora: “Craxi con Sigonella dimostrò che l’indipendenza e l’identità nazionale non sono parole ma devono essere anche fatti. Magari è successo altre volte ma il primo a farlo è stato sicuramente lui”.

Tajani: un grande stratega della politica estera italiana

Antonio Tajani, portando il saluto del governo, ha voluto rendere omaggio a un italiano – ha detto – “che è stato protagonista della nostra vita politica, ingiustamente criminalizzato. Credo si debba dare un segnale di attenzione a chi poi è morto in esilio, avendo dato molto al nostro Paese, anche con grande coraggio”. Il vicepremier ha definito Craxi “uno dei grandi politici e anche un dei grandi protagonisti della politica estera. L’Italia ha avuto Andreotti, Craxi e Berlusconi come grandi strateghi della politica estera italiana, che hanno permesso all’Italia di contare nel mondo”.

Stefania Craxi ringrazia La Russa e Tajani

Al termine della cerimonia Stefania Craxi ha ringraziato La Russa e Tajani, “venuti oggi in Tunisia per rendere omaggio a un patriota, un uomo che ha lavorato per rendere grande l’Italia. Il loro è un nobile gesto di riconoscimento”, ha detto. “Un gesto che parla non solo al passato ma anche, e soprattutto, al futuro. Il pensiero di Craxi è infatti quanto mai attuale, influenza il dibattito pubblico. Ed è un privilegio, quello di tenere assieme passato e futuro, riservato non a tutti, ma soltanto agli Statisti”. Stefania Craxi ha anche voluto sottolineare che in questi 25 anni “nessun esponente istituzionale o politico di rilievo dal centrosinistra ha calcato la sabbia di Hammamet”.

Battilocchio: la sinistra deve fare ancora i conti con la propria storia

Personaggio controverso con il quale la sinistra non ha ancora fatto i conti. Così Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia, come ogni anno ad Hammamet con “emozione e un po’ di commozione”. “Con me – ha detto – quest’anno ho portato 30 millennials che si stanno appassionando alla figura di Bettino e soprattutto alle sue idee, di disarmante attualità. Anche quest’anno solo Forza Italia e il centrodestra hanno sentito la necessità di questo momento in Aula. Peccato. La sinistra italiana evidentemente non ha ancora fatto i conti con la propria storia”.

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di Alessandra Danieli - 18 Gennaio 2025