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DeepSeek: l’Ai come cavallo di Troia del Partito comunista cinese. Il Ceo osannato da Pechino
Cos’è DeepSeek e perché il suo nome domina le discussioni globali sull‘intelligenza artificiale? Questa startup cinese, fondata nel 2023 da Liang Wenfeng e sostenuta dal fondo speculativo quantitativo High-Flyer — che Wenfeng stesso ha co-fondato nel 2015 — ha scosso l’industria tecnologica con modelli Ai capaci di sfidare e in alcuni casi superare i giganti americani come OpenAi, Meta e Nvidia. Il tutto, per giunta, a costi notevolmente inferiori.
Dietro il clamore mediatico, però, si nasconde una preoccupante realtà: queste tecnologie potrebbero diventare strumenti di manipolazione informativa e propaganda, alimentando l’agenda geopolitica del regime comunista cinese.
Una minaccia economica mascherata da progresso
DeepSeek ha attirato l’attenzione globale con i suoi modelli DeepSeek-V3 e DeepSeek-R1, dichiarando costi di sviluppo sotto ai 6 milioni di dollari. Utilizzando chip Nvidia H800, nonostante il divieto statunitense di esportazione di tecnologie avanzate verso la Cina, DeepSeek ha dimostrato che è possibile creare modelli performanti con risorse limitate. Nvidia stessa ha definito questi sviluppi «un eccellente progresso dell’intelligenza artificiale». Alexandr Wang, Ceo di Scale Ai, ha dichiarato che la società potrebbe possedere addirittura fino a 50.000 chip Nvidia H100.
I modelli hanno superato Gpt-4o di OpenAI e Llama 3.1 di Meta in compiti complessi come matematica e codifica. Inoltre, l’app gratuita di DeepSeek ha scalato l’App store negli Usa, superando persino ChatGpt. Tuttavia, gli analisti mettono in dubbio l’effettivo costo di addestramento.
DeepSeek non è una semplice startup, ma un tassello di una strategia più ampia per sfidare l’egemonia tecnologica occidentale. L’accoglienza riservata a Liang Wenfeng dal premier cinese Li Qiang subito dopo aver visto la società volare in borsa conferma il sostegno politico del dragone e manda un messaggio all’America di Trump che proprio la scorsa settimana minacciava Pechino con i dazi. Dunque DeepSeek non è considerato un concorrente tecnologico come un altro, ma uno strumento geopolitico.
The founder of Chinese AI startup DeepSeek, Liang Wenfeng, attended a meeting with Chinese Premier Li Qiang, while locals spoke of their pride at the app’s sudden emergence pic.twitter.com/eWUcDUqtDw
— Reuters Business (@ReutersBiz) January 28, 2025
Buono per il mercato, cattivo per la distorsione informativa
Sul piano della concorrenza, la teoria dell’Equilibrio di Nash, nota in economia e teoria dei giochi, spiega bene il fenomeno. Come quando si trovano McDonald e Burger King l’uno di fronte all’altro nello stesso luogo. Questa scelta non è casuale: entrambi traggono vantaggio dal trovarsi nella stessa area, attirando più clienti complessivamente e spartendosi il mercato. In questo caso, la concorrenza, pur favorendo la scelta del consumatore, si muove in un sistema equilibrato dove le aziende accettano implicitamente le regole del gioco. La competizione può sembrare dunque vantaggiosa, ma DeepSeek non è il “Burger King della tecnologia”. Qui parliamo di un’estensione del regime cinese, dove trasparenza e libertà di espressione sono concetti inesistenti.
Censura e manipolazione: il volto oscuro dell’Ai cinese
Il problema non è solo tecnologico, ma etico e strategico. Ogni informazione generata sull’app passa al vaglio del Partito comunista. Chiedete infatti al modello cosa è successo a piazza Tienanmen nel 1989: dopo un iniziale tentativo di risposta, cancellerà tutto affermando di non poter fornire certe informazioni. Questo non è un difetto tecnico, è censura.
L’intelligenza artificiale, come un bambino che impara dal genitore, assorbe informazioni che riflettono il sistema che la addestra. Se il “genitore” è un regime repressivo, i dati generati saranno distorti. Chi utilizzerà DeepSeek rischia così di nutrirsi di informazioni manipolate senza possibilità di verifica.
I mercati impazzano per DeepSeek, ma qualcuno è subito pronto a sabotarla
Il lancio del modello DeepSeek-R1 ha scatenato reazioni violente sui mercati finanziari. Nvidia ha perso il 17% delle azioni in un solo giorno, cancellando 593 miliardi di dollari di capitalizzazione, anche Microsoft e Alphabet hanno subito flessioni significative. Al contrario, aziende cinesi come Merit Interactive hanno registrato crescite, evidenziando uno spostamento nei rapporti di forza globali.
Eppure poco dopo il lancio, l’azienda asiatica ha subito un attacco informatico su larga scala, bloccando temporaneamente tutte le nuove registrazioni. Per arginare il danno sono state temporaneamente bloccate tutte le nuove registrazioni, ma non è bastato a distogliere lo sguardo dalla vulnerabilità del sistema.
L’Ai ha il potenziale di trasformare la società, ma attenti alla sicurezza nazionale
Siamo pronti ad accogliere attori che non rispettano i principi di trasparenza? Come ha dichiarato il National Security Adviser americano Jake Sullivan, bisogna «essere preparati a un rapido aumento delle capacità dell’Ai nei prossimi anni» perché avrà «un impatto trasformativo sull’economia e sulla sicurezza nazionale».
DeepSeek non è solo progresso tecnologico. È un test per il mondo libero. Da un lato stimola l’industria occidentale, dall’altro ci ricorda che non tutta la competizione è sana. Quando dietro una tecnologia c’è il controllo di una dittatura, il rischio non è solo economico. In pericolo è la libertà stessa.