Due missioni spaziali per l’Italia: portiamo l’Europa in orbita, anche con la collaborazione con SpaceX

15 Gen 2025 10:01 - di Luciana Delli Colli
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Doppio successo nelle missioni spaziali per l’Italia, che tra la serata di ieri e la prima mattina di oggi ha potuto festeggiare il lancio del satellite Pathfinder Hawk for Earth Observation (Heo) e del ricevitore satellitare Lugre (Lunar Gnss Receiver Experiment), entrambi Made in Italy. I lanci sono avvenuti entrambi da basi spaziali statunitensi: rispettivamente Vandenberg, in California, e Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida.

Due missione spaziale per l’Italia: cos’è Pathfinder

Pathfinder è un microsatellite italiano, che costituisce un modello esplorativo del sistema satellitare Iride, uno dei più importanti programmi europei dedicati all’osservazione della Terra, voluto dal governo italiano e finanziato attraverso il Pnrr. Con questo lancio l’Italia fa da apripista a Iride e dunque all’Europa: il satellite italiano è il primo a essere lanciato nell’ambito del programma europeo.

L’Italia fa da apripista per l’Europa, anche con la collaborazione di SpaceX

Pathfinder è partito nella serata di ieri, intorno alle 22 ora italiana, a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, entrando regolarmente in contatto con il Centro Controllo Missione per iniziare le attività cosiddette di “commissioning”. Coordinato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), il programma prevede la realizzazione di costellazioni satellitari dedicate all’Osservazione della Terra, tra cui gli Hawk for Earth Observation, sviluppati dall’azienda italiana Argotec.

Meloni: «Un risultato che consolida la leadership dell’Italia nel settore spaziale»

«Voglio esprimere le mie congratulazioni per il lancio, avvenuto dalla base Vandenberg in California, del primo satellite per la costellazione nazionale Iride. Un risultato che consolida la leadership dell’Italia nel settore spaziale e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del Pnrr», ha commentato sui propri social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Grazie alla collaborazione di Argotec e SpaceX, compiamo un ulteriore passo avanti nel settore dell’osservazione della Terra, nella tutela ambientale e nella prevenzione dei rischi naturali. Un successo che sottolinea il ruolo cruciale delle aziende italiane nell’innovazione e nel progresso scientifico, proiettando la nostra Nazione – ha concluso Meloni – sempre più nel futuro della ricerca spaziale e della sostenibilità».

Cos’è la costellazione Iride, il programma satellitare europeo

La costellazione Iride prevede il lancio di altri nove satelliti entro il 2025, a cui si aggiungeranno ulteriori quindici satelliti entro giugno 2026 e, si legge in una nota dell’Asi, consegnerà a terra immagini del nostro pianeta, contribuendo ad attività cruciali come la tutela dell’ambiente, il monitoraggio del cambiamento climatico e il supporto alla protezione civile.

Il lancio del ricevitore Lugre: la luna è più vicina

Lugre, il cui lancio è avvenuto intorno alle 7 di stamattina ora italiana, è invece un ricevitore di navigazione satellitare di ultima generazione, frutto della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa. «La missione congiunta segna un importante passo avanti nelle missioni spaziali preparatorie per il programma Artemis», si legge in una nota. Sviluppato per l’Asi dall’azienda Qascom, con il supporto scientifico del Politecnico di Torino, è stato lanciato dal Kennedy Space Center sul lander privato Blue Ghost, sviluppato negli Usa dalla società Firefly, insieme a nove payload americani. Tra circa un mese, Lugre entrerà in orbita lunare per poi atterrare sul nostro satellite nei primi giorni di marzo. Presentata come una missione sperimentale particolarmente sfidante, Lugre è destinata a testare nuove tecnologie cruciali per le future missioni lunari e per l’esplorazione spaziale profonda. L’obiettivo della missione, infatti, è la ricezione dei segnali dei satelliti di radio-navigazione Gps e Galileo dalla Terra e da e verso la Luna, grazie ad una tecnologia avanzata chiamata Software Defined Radio Receiver, che permette di misurare con precisione la posizione nello spazio, anche in ambienti molto lontani dal nostro pianeta. «Questo – conclude la nota – contribuirà significativamente alla preparazione di missioni lunari permanenti».

Urso: «Strumento interamente Made in Italy, siamo ancora una volta protagonisti»

«L’Italia ancora una volta protagonista con il primo strumento interamente Made in Italy prossimo a sbarcare sulla Luna, progettato per testare le connessioni nello spazio profondo», ha commentato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali. «Con questo esperimento di frontiera e sfidante, che fornirà un contributo significativo alla preparazione delle future missioni lunari – ha aggiunto Urso – si apre quello che si preannuncia un anno d’oro per l’Italia nello spazio».

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