Gentiloni federatore del centrosinistra? Il curriculum è perfetto: dalle foto con Soros agli attacchi a Musk
«Per l’Europa il ritorno di Trump alla Casa Bianca è infatti anche un’occasione, può essere addirittura la sveglia che ci costringe a correre». Lo scrive su Repubblica Paolo Gentiloni, ex premier ed ex commissario Ue. Dietro la sua lunga lettera al quotidiano di riferimento del centrosinistra più di un osservatore legge tra le righe una dichiarazione d’intenti da aspirante federatore del centrosinistra.
«Non sottovaluto affatto i pericoli del momento storico che stiamo vivendo – prosegue – Autocrazie e democrazie sembrano rincorrersi in logiche di pura potenza, con i giochi senza frontiere sulla Groenlandia o il Canada, sul Messico o Panama che alimentano paragoni assurdi con le responsabilità storiche di chi ha invaso l’Ucraina. Il rischio è che tutto converga a delegittimare le regole dell’ordine multilaterale e a rendere vani gli obiettivi comuni sulla transizione climatica».
Per Gentiloni, «nel medio periodo la sfida per l’Europa è la competitività, lungo un percorso descritto dai Rapporti di Draghi e Letta. Come sempre, tuttavia, sarà l’attualità a definire le scelte su cui l’alternativa tra potenza e impotenza europea verrà messa alla prova». Tra i punti elencati nella lettera, Gentiloni rivendica« la regolazione dell’attività delle grandi piattaforme digitali. Lo strumento lo abbiamo: il Digital Services Act (Dsa) varato nel 2023. Non è uno strumento per comprimere la libertà delle idee, anche le più lontane da principi e valori europei. Serve a evitare che le piattaforme usino i propri dati e algoritmi per far prevalere opinioni o per interferire nello scenario politico europeo. 150 tecnici Ue stanno valutando in questi giorni l’uso distorto degli algoritmi da parte delle piattaforme, a cominciare da X. E’ ora di decidere».
Mettere le briglie e la museruola a Musk, dunque. Detto da chi da ministro degli Esteri riceveva alla Farnesina e poi da premier a Palazzo Chigi, George Soros, è più di una certificazione sulla linea indicata dall’ex premier. Ecco perché, per più di un osservatore, il tanto invocato federatore del centrosinistra potrebbe essere proprio lui.