Greengate, FdI incalza Bruxelles sui fondi alle lobby verdi. E la Ue ammette: è stato inopportuno” (video)
![](https://www.secoloditalia.it/files/2025/01/fidanza-secolo-640x267.jpg)
Bufera su Timmermans, dopo il Quatargate si profila il rischio di un macroscopico Greengate. L’allarme e la richiesta di lumi vengono da Fratelli d’Italia, dopo la notizia choc riportata dal quotidiano olandese Telegraaf secondo la quale l’Ue avrebbe pagato segretamente gruppi ambientalisti per promuovere i piani verdi dell’ex commissario Frans Timmermans. Lo scandalo c’è tutto, tanto che dopo il pressing arriva l’ammissione parziale di Bruxelles: è stato inopportuno. “Per anni la Commissione Ue ha sovvenzionato, tramite il programma Life, lobby ecologiste per fare pressioni a favore del Green deal. Alle organizzazioni – denuncia il Telegraaf – sono stati addirittura assegnati obiettivi per risultati concreti di lobbying presso eurodeputati e Paesi membri”. Stando al quotidiano olandese, Bruxelles avrebbe “utilizzato denaro da un fondo per sussidi climatici e ambientali da miliardi di euro” una “lobby ombra” con l’obiettivo di portare le politiche green in cima all’agenda europea. Tra gli esempi riportati una campagna a favore della contestata Nature Restoration Law, fortemente voluta da Timmermans, che sarebbe stata “promossa da un’organizzazione coordinata di 185 associazioni ambientaliste”
Scandalo verde, l’Ue finanziava lobby green a favore di Timmermans
Fratelli d’Italia scopre il pentolone e chiede lumi alla Commissione europea. “Durante il mandato di Frans Timmermans come vicepresidente responsabile per il Green Deal – riassume in una nota Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI a Strasburgo – la Commissione europea avrebbe segretamente finanziato per più di 700mila euro alcune lobby green per condizionare il dibattito pubblico e il voto dei parlamentari europei a favore delle misure ecologiche varate dall’esecutivo comunitario”.
Green-gate, Fdi chiede lumi sui finanziamenti segreti della Ue alle lobby verdi
“Se tali evidenze venissero confermate – incalza l’europarlamentare che ha postato un video sui social – saremmo di fronte a un vero e proprio Timmermans-gate. Una gravissima interferenza sulle dinamiche democratiche del Parlamento e un utilizzo scandalosamente improprio da parte della Commissione Ue di risorse che avrebbero dovuto essere utilizzate a beneficio degli agricoltori”. Fidanza, che è anche coordinatore dell’Ecr in commissione Agricoltura, chiede alla Commissione di fare subito luce sul colossale scandalo.
Fidanza annuncia un’interrogazione urgente
“Si deve fare immediatamente chiarezza su tutte le somme a ogni titolo versate a soggetti non istituzionali per condizionare il dibattito pubblico. Nonché la conferma dell’esistenza delle relazioni sulle attività di lobbying effettuate. E ogni altra informazione necessaria a fare luce su questo che rischia di essere uno scandalo di proporzioni enormi”, conclude annunciando un’interrogazione urgente. “Oltre al danno anche la beffa e l’illegalità! L’inquietante scenario descritto dal quotidiano olandese pone sconcertanti interrogativi sulla condotta delle politiche green da parte della Ue e del suo paladino Franz Timmermans”. Così Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. “È necessario fare luce e andare a fondo per capire se Bruxelles ha agito in maniera irregolare per imporre politiche ambientali attraverso l’illegalità. Generando i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti, attraverso finanziamenti a lobby ecologiste, esponenti politici e addirittura Paesi interi per orientare decisioni e politiche in materia ambientale, un vero e proprio Timmermans-gate. Il tutto senza valutare le conseguenze né rispettare la volontà dei cittadini”. “Quello che sta emergendo sulla stampa internazionale è uno scandalo di proporzioni colossali”, commenta l’europarlamente di FdI-Ecr Pietro Fiocchi, “la delegazione di Fratelli d’Italia intende andare a fondo per portare alla luce ogni aspetto di quello che si configura come un vero e proprio Green-Gate, orchestrato ai danni di famiglie e imprese italiane ed europee”.
L’imbarazzo di Bruxelles: è vero è stato inopportuno
Scoppiato il polverone che agita Bruxelles, dall’aula di Strasburgo il commissario al Bilancio, Piotr Serafin, ammette con un certo imbarazzo “lo scivolone”. “I finanziamenti del programma Life sostengono entità no profit che sostengono l’attuazione delle politiche dell’Unione”, spiega. “Sono ong principalmente attive nell’ambito delle azioni climatiche ambientali e dell’energia pulita. Tali entità contribuiscono ad una società civile vivace attiva in linea con il regolamento alla base del programma Life. Tuttavia devo ammettere – dice testualmente- che è stato inopportuno per alcuni servizi della commissione sottoscrivere degli accordi che obbligano le ong a fare lobby con i membri del Parlamento europeo”.