Greengate, lo scandalo infiamma Strasburgo. Fidanza: «Caso inquietante, vogliamo la verità» (video)

23 Gen 2025 15:22 - di Federica Parbuoni
greengate

«Vogliamo la verità e vogliamo sapere quanti soldi sono stati spesi». Il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha posto la questione in Aula a Strasburgo, dopo l’emersione dello scandalo dei finanziamenti della Commissione Ue, nella passata legislatura, alle lobby ambientaliste, affinché sostenessero, condizionando l’opinione pubblica e gli stessi europarlamentari, le follie green promosse da socialista olandese Frans Timmermans, allora vicepresidente della Commissione con delega al Green Deal.

FdI chiede una Commissione d’inchiesta sul Greengate

Fidanza ha chiesto a Strasburgo l’istituzione immediata di una Commissione d’inchiesta su questo Greengate, che «ha travolto – ha sottolineato – le anime belle della sinistra rosso-verde». «Quello che è emerso ieri ha già un nome: greengate. Uno degli scandali più inquietanti degli ultimi anni in Europa, una pietra tombale su certe politiche ultra-green dirette (come abbiamo sempre sostenuto!) non da motivi scientifici, ma da interessi economici», ha spiegato sui propri social l’esponente di FdI. Contestualmente il partito ha annunciato anche che presenterà interrogazioni alla Camera e al Senato nazionali per sapere se qualcosa di simile sia avvenuto anche in Italia.

Lo scandalo dei finanziamenti alla lobby ambientaliste

Il caso dei finanziamenti alle lobby ambientaliste, per una cifra di almeno 700mila euro, è esploso dopo le rivelazioni del quotidiano olandese De Telegraaf, che ha riferito di aver potuto visionare contratti riservati. Inoltre, una conferma è arrivata dal nuovo commissario europeo al Bilancio, il polacco Piotr Serafin, che ha spiegato che «non è opportuno stipulare accordi che obblighino le Ong a esercitare pressioni sugli eurodeputati. Sfortunatamente, queste pratiche si sono verificate in passato e devono essere sradicate. Sono già state adottate misure per affrontare questo problema e posso assicurare a tutti che non si ripeteranno».

Fidanza: «Una gravissima interferenza sulle dinamiche democrati, vogliamo la verità»

Se il caso fosse confermato, ha detto Fidanza nel suo intervento a Strasburgo, «saremmo di fronte a un vero e proprio Timmermans-gate, una gravissima interferenza sulle dinamiche democratiche del Parlamento e un utilizzo scandalosamente improprio da parte della Commissione Ue di risorse che avrebbero dovuto essere utilizzate a beneficio degli agricoltori». «La Commissione – ha proseguito – deve fare immediatamente chiarezza su tutte le somme ad ogni titolo versate a soggetti non istituzionali per condizionare il dibattito pubblico, nonché la conferma dell’esistenza delle relazioni sulle attività di lobbying effettuate e ogni altra informazione necessaria a fare luce su questo che rischia di essere uno scandalo di proporzioni enormi».

C’è chi applaude e chi vorrebbe mettere a tacere

In Aula a Strasburgo, Fidanza si è dovuto imporre e richiamare ai regolamenti per continuare il suo intervento che veniva osteggiato dalla presidenza di turno, secondo la quale non serviva tornare sull’argomento poiché se ne era già parlato il giorno prima. Di contro, numerosi eurodeputati hanno applaudito all’intervento e alla richiesta di verità, alla quale si sono uniti tutti i partiti del centrodestra e diverse organizzazioni del mondo agricolo, fra i più penalizzati dalle ecofollie ideologiche che hanno dominato in Europa negli anni passati.

FdI presenta interrogazioni anche in Italia

FdI ha portato il caso anche all’attenzione del Parlamento italiano, dove presenterà interrogazioni per sapere «se siano state destinate risorse per diffondere notizie, o forse sarebbe meglio chiamarle “fake news”, sul clima per imporre politiche ambientali». «Quello che sta emergendo a livello europeo è un quadro inquietante e sconcertante, che non può lasciarci indifferenti e inerti. FdI – hanno ricordato i capigruppo di Camera e Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan – in più occasioni aveva denunciato le folli politiche ambientali, che hanno devastato il sistema industriale nazionale ed europeo con evidenti ripercussioni sul piano occupazionale. Fare chiarezza, quindi, è ancora più necessario e doveroso».

 

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