Guerriglia urbana, il governo verso la stretta: subito il ddl sicurezza. E la sinistra farfuglia

13 Gen 2025 11:01 - di Alessandra Parisi

Avanti tutta con il via libera al decreto sicurezza , già approvato alla Camera. All’indomani della guerriglia urbana, finita con un bollettino di guerra, scatenata a Bologna e Roma da antagonisti e centri sociali nel nome di Ramy e della Palestina, il governo è deciso alla stretta. Il bilancio è pesante: 18 agenti delle forze dell’ordine feriti durante gli scontri di sabato notte. Bombe carta, cassonetti e segnali stradali lanciatoi contro i poliziotti, la misura è colma. La premier Giorgia Meloni ha bollato i fatti come “l’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos. A opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo”. Da Elly Schlein, invece, arriva la condanna tardiva. E, neanche a dirlo,  l’accusa contro la destra di strumentalizzare. Unica nel Pd a farfugliare.

Guerriglia urbana, l’allarme del Viminale: si cerca l’incidente

Durissimo il commento del Viminale che nel ringraziare gli agenti per “l’equilibrio mostrato”, paventa l’ipotesi che sia stata messa in atto “una strategia di ricerca dell’incidente. Per creare elementi di destabilizzazione del quadro politico”. Un affondo che il ministero dell’Interno sostiene rendendo noti i dati relativi alle manifestazioni tenute lo scorso anno. Nelle 12.302 manifestazioni (+9,7% rispetto al 2023) organizzate nel 2024 si sono registrate criticità in 322 casi, circa il 19% in meno dell’anno precedente. Il ministro della Difesa Guido Crosetto chiede leggi per tutelare gli agenti. “Dobbiamo immaginare interventi legislativi che tutelino ancor di più le nostre forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro. Così come è in tutte le nazioni democratiche”.

Crosetto invoca la linea dura: servono nuovi strumenti legislativi

Crosetto invoca la linea dura contro i violenti: “Non ci può essere tolleranza né tantomeno alcuna giustificazione per chi si macchia di atti di violenza contro lo Stato e le forze dell’ordine. Gli scontri mettono in luce, chiaramente, la brutalità di delinquenti organizzati e facinorosi senza scrupoli. Che hanno colpito con premeditazione. Tutto era tranne che una pacifica manifestazione di protesta”. Nel frattempo, prosegue il cammino del ddl Sicurezza in Parlamento. Il testo riprenderà oggi il suo percorso in Senato, dove ricomincerà l’esame da parte delle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia. Dopo l’ostruzionismo delle opposizioni, il provvedimento potrebbe arrivare in Aula a Palazzo Madama a marzo. Sulla tutela delle forze dell’ordine, il testo prevede un ampliamento dei poteri operativi degli agenti. Tra le novità, l’uso di bodycam durante il servizio e l’aumento delle pene per chi commette violenze contro gli agenti.  Le nuove disposizioni prevedono l’aumento della pena di un terzo per i reati di violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale.

Molteni: manifestare sì, devastazioni no

”Il diritto a manifestare e a dissentire è sacro e va difeso. Ma non può diventare il diritto a devastare le città e aggredire le forze di polizia”. Così Nicola Molteni, sottosegretario agli Interni, in un’intervista a Il Tempo. ”Così è inaccettabile. A Torino, Milano, Roma e Varese non ci sono state manifestazioni ma vere guerriglie urbane di piazza.  Chi mette le mani addosso agli uomini e donne in divisa le mette allo Stato e va sanzionato. Il ddl sicurezza è già stato approvato alla Camera. Ora è in commissione al Senato con 1500 emendamenti della sinistra che fa ostruzionismo. Bisogna accelerare, il ddl sicurezza va approvato subito e senza modifiche. Va calendarizzato nell’aula del Senato a gennaio“.

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