Harry e Meghan? “Turisti del disastro” di Los Angeles. L’America di Trump: “Non ci interessa di voi”

15 Gen 2025 16:03 - di Ginevra Lai
Harry e Meghan

Ci sono icone, ci sono celebrità e poi ci sono i Sussex. Harry e Meghan, i duchi in esilio, tornano al centro della polemica. Questa volta non per la loro solita guerra aperta contro la monarchia britannica, ma per un’accusa altrettanto tagliente: sono i «turisti del disastro». A puntare il dito è da un lato Justine Bateman, attrice e produttrice di Hollywood, che non ha esitato a definire la loro visita ai centri di evacuazione degli incendi in California una pura «opportunità fotografica».

Dall’altro Megyn Kelly, podcaster, giornalista e icona dell’universo Maga. Con la franchezza che l’ha consacrata beniamina di Donald Trump, affonda senza mezzi termini:«Qui non ce ne frega nulla di te. Non sei il nostro principe, non sarai mai re, e odiamo tua moglie. Resta a casa, nella tua villa da 29 milioni di dollari», aggiunge, dicendo quello che forse ogni americano ha pensato davanti quelle immagini.

“Turisti del disastro”, i reali esiliati in azione 

È bastato un video, diffuso da Fox 11 Los Angeles, per scatenare la bufera. Harry e Meghan sono stati ripresi al Pasadena Convention Center mentre chiacchieravano con il sindaco Victor Gordo e confortavano alcune delle vittime degli incendi. Un gesto apparentemente nobile, se non fosse che il loro intervento è parso più una passerella che un’autentica manifestazione di solidarietà. «Non sono migliori dei cacciatori di ambulanze», tuona Bateman su X. «Stanno “visitando i danni”? Sono politici ora?», continua l’attrice.

Il sindaco dem li difende, ma il popolo ha già emesso il verdetto

Mentre Bateman  colpiva duro, il sindaco Gordo provava a difendere i Sussex. «Sono persone fantastiche», ha dichiarato, aggiungendo che la loro visita ha «sollevato gli animi dei primi soccorritori». Eppure, la risposta del pubblico non è stata la stessa.

La tempesta d’odio sui social non si è fatta attendere, guidata dall’affilata lingua di Megyn Kelly. «In fondo, questo è il talento di Meghan: confezionare il suo brand, a prescindere dalle tragedie altrui. Un po’ di autenticità potrebbe trasformare il suo protagonismo in qualcosa di utile, ma no: preferisce il centro della scena, anche quando è decisamente fuori luogo».

Harry e Meghan: vero altruismo quello o solo business?

Gli “espatriati di lusso” che hanno abbandonato Buckingham Palace per reinventarsi sulla costa californiana continuano a muoversi sul filo tra benefattori e influencer. Ma è davvero tutto altruismo? «Qualcuno potrebbe pensare che Meghan stia sacrificando qualcosa ritardando la sua serie Netflix per apparire più coinvolta. Sul serio? È investita emotivamente? Non sembra», rincara Kelly, ricordando che «quando il principe consorte della regina stava morendo, lei sedeva da Oprah insinuando che uno o entrambi fossero razzisti. Meghan si preoccupa solo di sé stessa».

L’ostentazione del presunto impegno umanitario diventa un copione ben noto. «Vuoi davvero aiutare Los Angeles? Fai una donazione, partecipa alle raccolte fondi. Non serve volare lì per diventare la notizia. Non è beneficenza, è immagine», prosegue l’affondo, ricordando come persino Bill Simmons li abbia definiti “truffatori“. Una sentenza lapidaria, che pare trovare riscontro nei fatti.

Il dramma vero nel cuore della California

Intanto, il dramma vero si consuma lontano dalle telecamere. Gli incendi di Palisades, Eaton e Hurst hanno devastato la California, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione. Almeno 25 vittime, 100.000 evacuati e migliaia di ettari di terra ridotti in cenere. I venti di Santa Ana continuano a spingere le fiamme verso nuove aree urbane, trasformando ogni ora in una corsa contro il tempo per i vigili del fuoco.

Case distrutte, migliaia di famiglie senza elettricità e uno scenario da film apocalittico. E mentre il governatore democratico Gavin Newsom affronta critiche per la gestione dell’emergenza, Justine Bateman non risparmia nemmeno lui: «Se devi governare una città o uno stato, devi occuparti delle basi. Se non lo fai, sei inutile per noi».

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