I 50 anni di Renzi, rottamato dalla storia tra ambizioni e scommesse perse, si fa gli auguri su X (ne ha bisogno)

11 Gen 2025 12:16 - di Chiara Volpi
Renzi 50 anni

Matteo Renzi compie cinquant’anni e si fa gli auguri su X postando una foto che lo ritrae sorridente con la maglia della nazionale di calcio dei parlamentari e pallone in mano. La palla della politica, quella della leadership in ambito governativo, invece, l’ha passata da un pezzo: da quando azzardò la scommessa sul referendum costituzionale annunciando le dimissioni in caso di sconfitta, cosa che poi fece stante la bocciatura incassata. Da allora, tra alterne vicende politiche e cronache giudiziarie, nonostante un presenzialismo indiscusso, lo strappo con il Pd e la fondazione di un suo partito con Italia Viva, l’ex premier non è più riuscito a contare quanto avrebbe voluto, se non nel caso della defenestrazione finale del governo Conte che portò all’insediamento dell’esecutivo Draghi.

I 50 anni di Matteo Renzi, tra ambizioni, promesse e occasioni perdute

Nel mezzo tra una rapida ascesa e un altrettanto repentino ridimensionamento sulla scena nazionale, il mancato decollo di Iv. L’alleanza naufragata con Azione di Calenda, che oggi gli fa cordialmente gli auguri. Il “Renzi d’Arabia” dei convegni e dei rapporti con gli Emiri. Le infinite discussioni a sinistra, le kermesse della Leopolda e tutto nel segno delle strategie collaudate alla House of cards. Delle ambizioni impossibili e delle occasioni mancate, aggiornate al progetto di un campo largo che, azzoppato dalla nascita, l’ex premier ed ex Pd prova oggi a declinare in un lavoro di fino mirato alla costruzione di «quell’alternativa di Centro» con cui l’opposizione spera di riconquistare terreno per poter fare concorrenza al centrodestra alle elezioni Politiche del 2027.

«Oggi 50enne e ho ancora tanta voglia di giocare»

Giorno di compleanno, tempi di bilanci allora per Matteo Renzi… Faccia da eterno ragazzino, lo scoutismo come palestra di vita, la formazione alla scuola di comunicazione di Silvio Berlusconi, dove però non è riuscito ad assimilare e metabolizzare altre importanti lezioni di vita dispensate dal Cav. Figlio degli anni Ottanta, il suo decennio formativo, rottamatore prima, velocizzatore dei meccanismi di una politica impaludata e a sua detta ingessata da interminabili dibattiti e inconcludenti confronti dem, tra ex Margherita e Tony Blair. Tra “l’Enrico stai sereno” della sua scalata a Palazzo Chigi, un ipotetico Patto del Nazareno e l’addio al Pd, ieri. E la guerra a Giuseppe Conte, oggi, accantonate le newsletter in favore dei tweet. Messi nell’armadio il giubbino di Fonzie, e nel cassetto i sogni di gloria a sinistra e ambizioni riformiste, Renzi più che federare si è ritrovato a parcellizzare.

I 50 anni di Renzi, da rottamatore al flop del Terzo Polo, riparte dal sogno infranto del campo largo e punta al Centro

Più che cavalcare l’onda, ha provato a disarcionare, ritagliandosi il ruolo di mattatore sulla scena nonostante i magri consensi riscattati fin qui dal suo partito. Fino ai recenti giorni delle festività quando, tra Natale e l’Epifania, complice la ridondante assenza di Elly Schlein, non pervenuta, ha impugnato il megafono del centrosinistra su tutte le questioni all’ordine del giorno: dalla manovra di Governo al rapimento di Cecilia Sala. Ora dunque, la partita che Renzi si prepara a giocare, più che sul tappeto verde, è quella che proverà a disputare sul terreno dei centristi dem. L’ex Pd alla continua ricerca di un centro di gravità permanente non vuole certo restare a guardare in tribuna.

L’avviso al Pd: «Per me lo spazio c’è ed è decisivo»

E del resto non ce lo si aspetterebbe da lui… Vuole essere della partita: tanto che – nonostante l’insuccesso dell’esperimento del Terzo Polo con l’ami-nemico Carlo Calenda – ha recentemente sostenuto: «Italia viva è a disposizione di una cosa più grande che si chiama centro, chi occupa il centro vince le elezioni perché anche se arriva al 2 o al 3 per cento è decisivo per la vittoria, vale doppio. Per me lo spazio c’è ed è decisivo». Pd avvisato, mezzo salvato. Oppure no?

 

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