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Il capo del Pentagono: “Guantanamo perfetta per i migranti illegali: non vogliamo che tornino”
“Guantanamo è un posto perfetto, non vogliamo i criminali illegali un minuto in più del dovuto negli Stati Uniti”. Queste le parole del nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth, che ai microfoni di Fox news ha parlato della volontà del presidente Donald Trump di utilizzare la prigione americana situata sulla costa cubana, nata come centro di detenzione per i terroristi, come centro di detenzione e transito per i migranti clandestini in attesa di espulsione. “Li trasferiamo a Guantanamo – ha ribadito il capo del dipartimento della Difesa americana – dove saranno detenuti in modo sicuro fino a quando saranno rimpatriati nella loro destinazione finale, ossia il Paese di origine”.
Al momento, l’Ice (l’agenzia federale per il controllo dell’immigrazione e delle dogane) ha un totale di 40.000 posti nei suoi centri di detenzione, la struttura più grande possiede 2000 posti letto. Secondo Hegseth, l’amministrazione Trump ha tutte le possibilità di garantire rapidamente la realizzazione dei 30mila posti di cui ha parlato il presidente.
Inizialmente le parole di The Donald su Guantanamo sono state piuttosto aleatorie, infatti in principio aveva detto che avrebbe trasferito a Cuba “i peggiori criminali illegali che minacciano il popolo americano”, aggiungendo che “alcuni di loro sono così cattivi che non ci fidiamo neanche del fatto che i loro Paesi li trattengano”. “Noi non vogliamo che ritornino – aveva sottolineato il presidente Usa – e quindi li mandiamo a Guantanamo”.
Hegseth plaude alla riapertura di Guantanamo: è un esperto della base
Hegseth ha ricordato di aver ricoperto il ruolo di ufficiale nella prigione di Guantanamo e per questo ha spiegato che “oltre alle strutture usate per i terroristi che molti conoscono, c’è una base navale che per decenni è stata usata per ospitare migranti e rifugiati”. Tra i migranti citati da Hegseth figurano “decine di migliaia di haitiani e cubani” che hanno soggiornato nel penitenziario negli anni ’90.
Il capo del Pentagono ha spiegato che i migranti resterebbero separati dagli ultimi 15 sospetti terroristi detenuti a Guantanamo e che di fatto la detenzione dei clandestini è considerata un “transito temporaneo”. Ancora non è chiaro in quali strutture precise verranno trasportati i migranti e quali aerei verranno utilizzati nel trasporto, qualcuno nell’entourage di Trump continua a sostenere che l’obiettivo è quello di creare le condizioni affinché gli individui irregolari lascino autonomamente il territorio. Difficile che i clandestini decidano di andarsene da un momento all’altro e proprio per questo il presidente ha deciso di intrattenere dei rapporti diplomatici con i Paesi da cui provengono, per facilitarne l’estradizione: l’ultimo caso è stato quello della Cina.