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«Il volo di Stato Lo Voi o non Lo Voi?»: Gasparri affonda il Procuratore. FdI: «Serve chiarezza»
La questione del volo di Stato al centro di un contenzioso con Palazzo Chigi getta una nuova ombra sugli avvisi di garanzia emessi dal Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, a carico del premier Giorgia Meloni, dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Proprio con Mantovano, infatti, Lo Voi ha avuto quello scambio di comunicazioni, di cui ha dato conto il Tg1, nel quale il Procuratore chiedeva la conferma della disponibilità dei voli di Stato per i suoi spostamenti tra Roma e Palermo e il sottosegretario non l’autorizzava, ricordando i costi che le casse pubbliche avrebbero dovuto sostenere a fronte di una situazione in cui la presenza della scorta poteva garantire la sicurezza del procuratore anche sui voli commerciali: il costo del volo di Stato è «di almeno 13.000 euro (a seconda del velivolo utilizzato), mentre il biglietto di andata e ritorno nella stessa tratta su un volo di linea varia dai 400 ai 700 euro per passeggero», spiegava Mantovano nella sua risposta.
FdI: «Fare piena chiarezza su questa situazione imbarazzante»
«Bisogna fare piena chiarezza su questa situazione imbarazzante: il procuratore, in contrasto con Palazzo Chigi perché vuole utilizzare l’aereo di Stato il fine settimana per andare a casa, che si rende protagonista della anomala procedura contro il Presidente del Consiglio e contro proprio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio», ha detto il vicepresidente vicario di FdI in Senato, Raffaele Speranzon, per il quale «ci vuole davvero una bella faccia tosta» considerando che «l’avviso di garanzia alla premier Meloni riguarda anche il peculato per aver utilizzato il volo di Stato per rimpatriare il capo della Polizia giudiziaria libica, Almasri».
«Un giudice che, secondo quanto pubblicano oggi molti giornali, utilizza un aereo di Stato per tornare a casa nel fine settimana si scatena contro chi quell’aereo non glielo vuole più consentire perché non è così che si devono spendere i soldi dei cittadini: se le cose stanno davvero così che credibilità può avere Lo Voi?», ha chiesto il deputato di FdI Alessandro Palombi. Per il collega Emanuele Loperfido, poi, è «più che legittimo sospettare che l’accanimento del giudice nei confronti di Palazzo Chigi sia la conseguenza del diniego da parte del sottosegretario Mantovano a Lo Voi per l’utilizzo dell’aereo di Stato per tornare a casa a Palermo nei weekend. I cittadini – ha sottolineato – meritano chiarezza».
L’ironia di Gasparri: «Ma il volo di Stato Lo Voi o non Lo Voi?»
«Mi verrebbe da dire, con tono ironico e non da provocatore, “ma il volo di Stato Lo Voi o non Lo Voi?”», è stato poi il commento del capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, sottolineando che «credo, insomma, che abbiamo capito tutto di questa vicenda». «Noi ci occupiamo di un problema di giustizia, ma c’è un serio un problema di traffico aereo. Volare o-o cantare o-o-o….», ha concluso Gasparri, che a sua volta aveva ricordato come tra le contestazioni della procura ai membri del governo c’è anche l’aver organizzato il rimpatrio del libico Almasri con un volo di Stato, «seguendo una prassi già utilizzata nel passato da governi di tutti i colori in casi analoghi». Intervistato dall’agenzia di stampa Vista, Gasparri poi è tornato sul tema al centro della vicenda Almasri: la sicurezza nazionale, in nome della quale l’esecutivo ha optato per l’espulsione immediata di Almasri. «L’opinione pubblica si chiede come mai i magistrati non abbiano a cuore la sicurezza dell’Italia. I sondaggi sul gradimento della magistratura sono infatti in picchiata. Questa magistratura – ha commentato il presidente dei senatori azzurri – ha contorni opachi».
Tajani: «Nessun atto dovuto, ma una scelta. A pensar male si fa sempre bene»
Il vicepremier, Antonio Tajani, ribadendo che «tutti i giuristi» hanno chiarito che l’iscrizione dei ministri non è un atto dovuto, ha sottolineato che nella vicenda «c’era discrezionalità». Dunque, «c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato con un governo di sinistra che fa parte dello schieramento di opposizione». «A pensar male si fa sempre bene», ha proseguito Tajani, sottolineando che «iniziative come queste non danno dell’Italia un’immagine positiva. Un servitore dello Stato prima di fare delle scelte, a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia».
Il rischio di trasferimento per il documento classificato finito agli atti di un procedimento
Ma per Lo Voi, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, rischia di aprirsi anche un altro fronte in relazione a un documento dell’Aisi classificato come “riservato”, ma depositato agli atti e messo a disposizione delle parti di un procedimento per rivelazione di segreto d’ufficio a carico di alcuni giornalisti, aperto a seguito di un esposto del capo di Gabinetto di Palazzo Chigi, Gaetano Caputi. La vicenda, secondo le ricostruzioni, potrebbe esporre Lo Voi al rischio dell’apertura di una pratica di trasferimento per incompatibilità ambientale da parte del Csm.