In Germania è record di assenteismo: 17 giorni l’anno, il doppio rispetto alla media Ue
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La Germania non è più l’esempio di laboriosità per eccellenza, infatti l’assenteismo sul posto di lavoro raggiunge dei picchi notevoli e decisamente più alti di quelli europei e italiani. Secondo quanto riportato da Il Giornale i tedeschi prendono il doppio dei giorni di congedo lavorativo rispetto alla media europea, che si attesta intorno agli 8. Nel 2023 i giorni di assenza dei lavoratori tedeschi hanno raggiunto i 15,1, mentre negli undici mesi del 2024 il record arriva a 17,1. Osservando le statistiche del quotidiano milanese, il dislivello della Germania con l’Italia è sorprendente, dato che nel 2023 i giorni di riposo registrati raggiungono gli 8,5 in media.
La Germania dell’assenteismo lavorativo e le possibili precauzioni
Oliver Bäte, amministratore delegato della compagnia assicurativa Allianz, spiega che i datori di lavoro pagano 77 miliardi di euro per i lavoratori in congedo per malattia mentre altri 19 miliardi vengono versati dalle casse di malattia: questo corrisponde al 6% della spesa sociale totale secondo Il Giornale. Per risolvere questo problema, Bäte ha ipotizzato una soluzione, ossia quella di non pagare più il primo giorno di malattia, reinserendo il “giorno d’attesa”.
I sindacati si ribellano alle soluzione per evitare l’assenteismo
La confederazione tedesca dei sindacati non l’ha presa bene e si è immediatamente adoperata per definire “profondamente ingiusta” la proposta del ceo tedesco. Anche il sindacato Ig Metall è rimasto profondamente colpito da questa opzione, definendo “oltraggiosa” la normale idea di Bäte per disincentivare le grandi assenze e attestando che “l’economia tedesca non si riprende con i dipendenti malati, ma con migliori condizioni di lavoro”. Se da un lato c’è chi critica le idee di Bäte, dall’altra parte c’è anche chi accoglie positivamente la sua proposta: infatti, l’amministratore delegato di Mercedes Ola Källenius, che ha confermato: “l’elevato numero di assenze per malattia è un problema per le aziende” aggiungendo che “se, a parità di condizioni di produzione, le assenze per malattia in Germania sono talvolta il doppio che in altri paesi europei, ciò ha conseguenze economiche“.