In nome del popolo “non sovrano” i giudici insorgono, ma gli italiani promuovono la riforma

21 Gen 2025 10:29 - di Leo Malaspina

Il sondaggio parla chiaro: il 63% delle persone contattate è favorevole alla separazione delle carriere nella magistratura, il 33% lo ritiene molto importante e il 33% abbastanza importante. Mentre per 13% è poco importante, e il 10% lo ritiene per niente importante. “Non saprei” raggiunge il 14%. L’indagine del TgLa7, di Enrico Mentana, commissionata alla Swg, ha tastato il polso agli italiani e ha rivelato come lostracismo della magistratura, in nome della giustizia giusta, sia più un’opposizione corporativa che un moto di sollevazione popolare, come già dimostrato da altri sondaggi. Sullo scudo penale ai poliziotti, l’indagine ha rilevato che il 45% è favorevole (77 tra gli elettori del centrodestra, il 19 tra quelli del centrosinistra e il 38 del Movimento 5 Stelle).

Giudici, scioperi e la riforma contestata

L’Anm, però, non demordetorna a criticare la legge dell’esecutivo sulla separazione delle carriere dei magistrati e annuncia la giornata della protesta: i magistrati sfileranno in toga e con coccarda tricolore alle cerimonie per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, pronti a uscire dall’Aula quando prenderà la parola il ministro Carlo Nordio o un suo delegato e, soprattutto, a incrociare le braccia il prossimo 27 febbraio per una giornata di sciopero. “Lanciamo un grido di allarme. Non c’è mai stata negli ultimi 50 anni una riforma che stravolge radicalmente la fisionomia della nostra Costituzione, alterando quelli che sono i rapporti tra i poteri dello Stato e gettando le basi per un possibile condizionamento del potere giudiziario”, ha detto il segretario generale dell’Anm Salvatore Casciaro.

Il 16 gennaio la Camera ha approvato con 174 a favore, 92 contrari e 5 astenuti la separazione delle carriere. E’ stato modificato il titolo IV della Costituzione con l’obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. Vengono previsti due Csm: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Dopo l’approvazione alla Camera del ddl costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati, il ministro Nordio ha dichiarato di avere realizzato un sogno che inseguiva da trent’anni.

La mobilitazione del 27 febbraio

Le varie iniziative di protesta sono state decise per il 27 febbraio dal Consiglio direttivo centrale dell’Associazione, l’ultimo a guida Giuseppe Santalucia. che si è riunito a Roma.

Tra queste, anche l’indicazione ai magistrati di riunirsi all’esterno delle aule prima dell’inizio della cerimonia per mostrare dei cartelli con una serie di frasi tratte da un testo significativo sul valore della CostituzioneQuale sarà questo testo verrà deciso nei prossimi giorni. Nessun “ribellismo” ma il “dovere” di spiegare il no alla separazione delle carriere è la premessa delle toghe. “Non amo la parola protesta – ha detto Santalucia – preferisco la parola proposta. Ma ahimè qui proposte di emendamento che rendano il testo costituzionalmente digeribile non ce ne sono”.

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