Incontro Trump-Putin, attesa e allarme per il vertice. Svizzera e Serbia si fanno avanti per ospitarlo

13 Gen 2025 19:43 - di Alice Carrazza
TRUMP PUTIN

Il mondo intero osserva, e lo fa trattenendo il fiato. Il faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin si preannuncia come l’appuntamento che potrebbe mettere la parola fine alla guerra in Ucraina e riscrivere l’ordine mondiale. Ma la vera sfida, per ora, sembra essere scegliere dove ospitare questo storico vertice.

Svizzera in pole position: neutralità e storia a suo favore

La Svizzera, con la sua tradizione di neutralità e il prestigio di essere stata il teatro di incontri diplomatici cruciali, si candida a ospitare l’evento. «È troppo presto per parlare di questo», frena Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, citato dalla Tass. Ma la Svizzera non è la sola, anche la Serbia è pronta a contendersi il ruolo di anfitrione. E mai come in questo caso la scelta del luogo sarà simbolica e portatrice di un messaggio forte. Nel frattempo, l’Unione europea guarda con preoccupazione a un vertice che potrebbe bypassarla, lasciando gli alleati in bilico tra una fragile unità e il timore di essere spettatori di un accordo a due che li escluda dalle grandi decisioni.

Rutte: “Non siamo in guerra, ma nemmeno in pace” con Vladimir Putin

«Non siamo in guerra, ma nemmeno in pace», risponde da Bruxelles il segretario generale della Nato Mark Rutte. Durante la sua audizione al Parlamento europeo, sottolinea così la necessità di una maggiore spesa per la difesa, superando il tanto chiacchierato 2% del Pil, ormai considerato insufficiente. «Spendere di più e meglio», sono le parole chiave «non per provocare la guerra ma per prevenirla»

Rutte non manca di ribadire che «la Russia sta accelerando la sua campagna di destabilizzazione» e ha invitato gli Stati membri della Nato a investire non solo in capacità militari, ma anche nella resilienza delle infrastrutture strategiche. «Vogliamo che questa guerra finisca e che la pace duri − dice — so che Putin non si fermerà se riuscirà ad avere la meglio in Ucraina».

Rutte: “Nessuna pace se Putin, Xi, Kim e Khamenei si daranno il cinque”

«La pace non durerà se la guerra si concluderà con un accordo in cui Russia, Cina, Corea del Nord e Iran si daranno il cinque, sentendosi più forti», così il segretario generale davanti alle commissioni congiunte Affari Esteri e Sicurezza del Parlamento europeo.

Rutte insiste sulla necessità di sostenere Kiev affinché arrivi ai negoziati «in una posizione di forza». Solo così, secondo lui, sarà possibile evitare che il conflitto si trasformi in un precedente pericoloso. «Il futuro della sicurezza europea e globale dipende dall’esito di questa guerra», ma «il sostegno dell’Ue è fondamentale»; conclude ricordando che la settimana scorsa a Ramstein Ue e Usa hanno annunciato ulteriori aiuti allo Stato dell’Est.

Costa convoca una riunione al castello su difesa e investimenti

La risposta non è tardata ad arrivare, Antonio Costa convoca i leader europei per una riunione informale il prossimo 3 febbraio al Castello di Limont. «L’Europa deve assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa», scrive Costa, annunciando l’intenzione di preparare un libro bianco per delineare il futuro delle politiche di sicurezza comuni.

Per l’occasione, Costa ha invitato il segretario generale della Nato Mark Rutte e il primo ministro britannico Keir Starmer a partecipare ai lavori. Quest’ultimo avrà così l’opportunità di incontrare per la prima volta tutti i leader dei 27 Paesi membri, in un segnale di riconciliazione post-Brexit che punta a rinsaldare il legame strategico tra Londra e Bruxelles, soprattutto nel campo della difesa.

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