Industria tessile, la nuova frontiera dell’economia circolare e le crescenti opportunità per il settore

15 Gen 2025 11:28 - di Mauro Rotelli

L’industria tessile è uno dei settori produttivi più impattanti a livello globale. Ogni anno vengono generati milioni e milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da indumenti e relativi accessori, una cifra impressionante che richiede soluzioni innovative e sostenibili. Ed è proprio in questo contesto che l’economia circolare offre una nuova prospettiva, trasformando il problema dei rifiuti in un’opportunità per l’ambiente e l’economia.

Gran parte dei rifiuti prodotti dall’industria tessile deriva dalla produzione stessa, inclusi scarti di lavorazione, ritagli di tessuto e prodotti difettosi. A ciò si aggiunge una crescente quantità di abiti dismessi dai consumatori, spesso destinati a discariche o inceneritori, unitamente a scarpe e accessori. Questi materiali non solo occupano spazio prezioso, ma rilasciano anche sostanze chimiche nocive nell’ambiente durante il loro smaltimento.

La questione è aggravata dal fenomeno del “fast fashion”, che incentiva un consumo rapido e spesso irresponsabile di capi d’abbigliamento che fa leva su costi bassi per il consumatore. La maggior parte degli indumenti prodotti con tessuti sintetici, come il poliestere, richiede decenni per degradarsi, contribuendo all’accumulo di microplastiche nei mari e nei terreni.

Industria tessile e l’economia circolare: una nuova speranza

L’economia circolare rappresenta una strategia chiave per affrontare il problema dei rifiuti tessili. Questo modello si basa su tre principi fondamentali: ridurre, riutilizzare e riciclare. Attraverso innovazioni tecnologiche e nuovi approcci alla progettazione e alla produzione, è possibile estendere il ciclo di vita dei materiali tessili e ridurre drasticamente la loro impronta ecologica.

A livello di riciclo, un esempio concreto è rappresentato dalle tecnologie di riciclo chimico, che permettono di scomporre i tessuti in fibre base riutilizzabili per creare nuovi prodotti così come aziende pionieristiche stanno sviluppando metodi per separare i materiali misti, come cotone e poliestere, rendendo possibile il recupero di entrambe le componenti. Parallelamente, cresce l’interesse per la progettazione di capi modulari e facilmente smontabili, che facilitano il riutilizzo dei materiali a fine vita.

Il ruolo dei consumatori e delle istituzioni

La transizione verso un’economia circolare nel settore tessile richiede il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori. I cittadini possono fare la loro parte adottando comportamenti più sostenibili, come l’acquisto di capi di qualità, il ricorso a servizi di riparazione e ad il corretto conferimento degli indumenti usati. Le istituzioni possono invece promuovere politiche incentivanti, a partire da una cornice legislativa fondata sulla introduzione della responsabilità estesa del produttore così come interventi mirati quali sgravi fiscali per le aziende innovative e programmi di educazione ambientale.

Innovazione e futuro

In molte parti del mondo, startup e imprese stanno già dimostrando come l’economia circolare possa essere applicata con successo al settore tessile. Ad esempio, alcune aziende stanno utilizzando scarti tessili per creare materiali innovativi, come pelle vegetale o filati completamente biodegradabili. Altre stanno esplorando metodi per tracciare il ciclo di vita dei prodotti, garantendo maggiore trasparenza e responsabilità. Naturalmente, anche in ossequio alla gerarchia europea nella gestione dei rifiuti, la prima opzione è quella del riuso degli indumenti usati previa idonea preparazione per il loro riutilizzo

L’obiettivo finale è chiaro: trasformare i rifiuti tessili da problema a risorsa, che non scarichi oltre i confini nazionali le proprie inefficienze, creando un sistema produttivo che rispetti i limiti del pianeta e garantisca il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori.. La nuova frontiera dell’economia circolare nel tessile non è più una semplice utopia, ma una strada concreta verso un futuro di sostenibilità e responsabilità in linea con gli impegni comunitari ed internazionali.

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