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Istat, boom nel settore costruzioni. Ma l’abolizione del superbonus non doveva affossare il settore?

Politica - di Adriana De Conto - 20 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 20 Gennaio 2025 alle 17:28

Gufi zittiti, l’anno inizia bene. L‘Istat comunica due record nel settore delle costruzioni: a novembre 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni aumenti del 2,6% rispetto a ottobre. Ma ancor più vistoso- evidenzia l’istituto di statistica- è il dato confrontato sull’anno precedente.  Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento del 3,6% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di novembre 2023); mentre l’indice grezzo cresce dello 0,1%. Nella media del trimestre settembre-novembre 2024, l’Istat indica che la produzione nelle costruzioni cresce dell’1,4% nel confronto con il trimestre precedente. Nella media dei primi undici mesi del 2024, l’indice corretto per gli effetti di calendario aumenta del 5,5%, mentre l’indice grezzo cresce del 6,3%.

Istat, terzo aumento congiunturale positivo nel settore delle costruzioni

Insomma, dati che fanno bene al settore e alla filiera delle costruzioni. Domanda: ma il comparto dell’edilizia nel suo complesso non doveva subire un tracollo senza precedenti per via dell’abolizione – o della rimodulazine del superbonus? Erano i grillini di Conte ad affermarlo. Anche in questo caso il governo Meloni ha sovvertito i pronostici di gufi e cassandre. Per il Superbonus, con l’art. 8 della Legge di Bilancio 2025 si prevede l’introduzione di limiti più stringenti. Questo incentivo, lanciato nel 2020 con una detrazione iniziale del 110% è stata modificato dall’esecutivo, riducendo l’ammontare della detrazione fiscale e anche il numero di potenziali beneficiari del bonus. Una rimodulazione sostanziale necessaria per non mandare a rotoli i conti dello Stato. Conte e grillini hanno preso male la modifica e alcune associazioni di settore paventavano il disastro del settore costruzioni. Non è avvenuto e non c’è alcuno tsunami in vista.

Superbonus come il rdc: se li elimini l’economia rinasce

Verità scomode. Giuseppe Conte ancora oggi rivendica il Superbonus, anche se aggiunge che lui lo ha gestito per soli 6 mesi. Peccato che dimentica il fatto di averlo reso strutturale e che il suo partito è stata la forza politica di maggioranza relativa in Parlamento. Quindi gli esecutivi successivi poco potevamo fare per limita re il provvedimento senza evitare una crisi di governo. “Finiamola con le menzogne” è stta l’unca rispost del leader del Movimento di fronte ai dati inconfutabili che registravano una voragine senza fine. Persino Gentiloni dette ragione al computo del governo nel novembre scorso, prendendosia la sua dose di insulti: “Dici sciocchezze”. I dati dell’Istat lasciano ben sperare e si può fare una parallelo con il reddito di cittadinanza. La cui abolizione era stata salutata come un cataclisma dalle opposizioni “”Meloni odia i poveri” avevano azzardato dal Pd. Poi, quando si è finito di dare soldi a poggia a frubetti e truffatori, guarda caso i dati sul lavoro sono rinati.

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di Adriana De Conto - 20 Gennaio 2025